MILANO – La famiglia Agnelli dice addio all’Italia. L’assemblea straordinaria degli azionisti di Exor, la holding della famiglia torinese, ha approvato questa mattina il progetto di fusione transfrontaliera per incorporazione di Exor Spa nella società di diritto olandese Exor Holding N.V. Quest’ultima, a seguito della fusione, diventerà la holding del Gruppo Exor e assumerà la denominazione di Exor N.V.: la sede legale e fiscale della società si trasferirà dunque nei Paesi Bassi, mentre il titolo resterà quotato a Piazza Affari. In questo modo la holding segue le sue controllate.
Dal punto di vista fiscale, il trasferimento in Olanda garantisce agli azionisti di azzerare la tassazione sulle plusvalenze, che in Italia sono invece tassate sul 5 per cento. Un guadagno notevole per una holding che della plusvalenza fa il suo core business e che sposta capitali di notevoli dimensioni. Elkann però nega che l’operazione sia un escamotage fiscale: “L’85% del valore delle nostre società ha già sede in Olanda, semplicemente il contenitore segue il contenuto”. Lo ha detto John Elkann, presidente di Exor, parlando con i giornalisti dopo l’assemblea.Inoltre, la legge olandese consente di introdurre il sistema del voto doppio che dà ai soci storici delle società la possibilità di aumentare del 100 per cento il peso delle loro azioni in assemblea. In questo modo è necessaria una quota minore per aver garantito comunque il controllo della società.
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Per mantenere il controllo della società, quindi, Exor Nv adotterà un meccanismo speciale attribuendo 5 diritti di voto per ogni azione posseduta ai soci che deterranno le quote per almeno cinque anni e 10 diritti di voto per chi le deterrà almeno 10 anni. In questo modo, per detenere il 51% dei diritti di voto fra un decennio potrebbe essere sufficiente controllare il 5,1% di Exor. Almeno per il momento, però, non cambierà nulla.Al netto del fatto che al termine dell’operazione tutte le società del gruppo del Lingotto avranno sede all’estero: lasceranno Torino anche l’accomandita che consente agli Agnelli di controllare Exor, la Giovanni Agnelli Sas e, all’interno di questa, la società semplice Dicembre che consente agli eredi diretti di Giovanni Agnelli di controllare l’accomandita.
In assemblea il presidente John Elkann ha insistito sulla necessità di semplificare l’organizzazione societaria e l’allineamento della stessa con quella dei principali investimenti: rappresentati per oltre l’85% da società olandesi (Fca, Cnh Industrial, Ferrari) o detenuto attraverso società olandesi (Partner Re). La holding, inoltre, punta ad adottare una forma societaria allineata con quella dei principali investimenti garantendo maggiori sinergie ed efficienza. Infine, ci si propone “di adottare una struttura del capitale sociale che possa favorire nel tempo la creazione di una solida base azionaria e premiare gli investitori di lungo termine, incoraggiando gli investimenti di quegli azionisti i cui obiettivi sono allineati alle strategie di lungo periodo del gruppo Exor”.
“Abbiamo visto le attività delle nostre società prosperare in Italia da quando si sono domiciliate in Olanda” ha sottolineato Elkann dopo aver incassato il voto favorevole dell’assemblea aggiungendo poi: “Non c’è dubbio che essere forti nel mondo rafforza le nostre società nei mercati in cui operano”.