Marine Le Pen, candidata della destra per le elezioni presidenziali in Francia, esprime la propria linea di pensiero per il settore automobilistico, affermando di voler attuare una politica simile a quella intrapresa negli Stati Uniti da Donald Trump
Il mondo dell’auto torna al centro delle politiche nazionali. Dopo quanto affermato dal Presidente eletto degli USA, Donald Trump, a proposito dell’importanza di riportare le fabbriche di automobili all’interno del suolo americano, anche dal nostro continente si ode una voce che fa da cassa di risonanza.
È quella di Marine Le Pen. La donna, leader del Front National – partito di destra – ha elogiato il cammino intrapreso da Trump. «Donald sta puntando forte su idee che promuovo da anni.» dichiara la donna a France 2 Television. «È una politica economica patriottica a cui si aggiunge un intelligente protezionismo. Non mi interessa spiegare alle compagnie francesi che non possono sottrarsi alle tasse che dovrebbero versare alla Francia. Se hanno deciso di gestire il tutto all’estero, dovranno pagarne le conseguenze. Va fatta una scelta di patriottismo.»
Di segno opposto è invece Francois Fillon, il quale si fa forte di un programma librale che prevede il disimpegno dello stato dalle industrie private. L’esempio fatto dal politico è su Renault, multinazionali nella quale lo stato francese detiene una quota del 20% ma che, per lo stesso Fillon, non impedisce all’azienda di aprire fabbriche all’estero.