venerdì 6 gennaio 2017 20:37
ROMA – Dieci anni fa il Real Madrid di Fabio Capello era immerso in una crisi profonda e in una serie di gossip mai realmente smentiti che cozzano con l’attuale situazione delle Merengues di Zidane. A distanza di 10 anni Predrag Mijatovic, direttore sportivo in quella stagione, non ha negato le voci di quei tempi. Si parlava di uno spogliatoio spaccato, dei brasiliani, in particolar modo Ronaldo e Robinho, che si presentavano ubriachi agli allenamenti a Valdebebas: “Ho vissuto situazioni in quella stagione e in altre nelle quali alcuni giocatori non arrivavano nelle migliori condizioni per fare il loro lavoro” svela l’ex attaccante serbo. Dunque nessuna smentita, che in pratica diventa una conferma alle domande di Radio Cadena Ser.
Situazione che peggiorò quando il presidente Calderon definì Guti “una promessa di 31 anni” davanti a una platea di universitari, che poi elogiò: “Voi avete cultura e formazione, loro tendenzialmente no. Sono vanitosi, hanno ego, tutti hanno la sensazione di essere delle super figure. Un giocatore del Real Madrid non paga mai ovunque vada”. Tornando ai singoli, Calderon sottolineò la distanza da Iker Casillas (portiere titolare) e Diego Lopez (riserva), uno dei tanti motivi della spaccatura nello spogliatoio: “Uno guadagna nove milioni di euro all’anno, l’altro 300 mila”. Il rapporto con Capello si ruppe anche per una dichiarazione su Beckham, definito dal presidente “un giocatore medio”. Nonostante tutto, però, il Real di Capello vinse la Liga, ma a fine stagione le strade si seperarono.