“L’Islam in questo momento storico non è integrabile con la nostra società. La guerra si vince anche con l’orgoglio della nostra identità”. Questa l’opinione espressa dal segretario della Lega Matteo Salvini a Sesto San Giovanni a un presidio con alcune decine di militanti sul luogo dell’uccisione del killer di Berlino. “Il problema – ha riconosciuto – non sono i singoli islamici, tra i quali ci sono persone perbenissimo. Ma voi avete visto la comunità di Sesto San Giovanni in piazza?”.
Invita alla pacatezza e alla riflessione, invece, la sindaca di Sesto, Monica Chittò (Pd) che, commentando il presidio leghista, ha affermato: “Mi aspetto da chi si candida come forza di governo di avere delle soluzioni sulle questioni: non cavalcare in modo demagogico montando un dibattito disordinato e indistinto, ma proposte concrete”.
LA SINDACA IN CAMPO: “MAI AVUTO PROBLEMI CON LA MOSCHEA”
I giornalisti hanno quindi chiesto a Salvini perché, riconoscendo questo, non cerchi un dialogo con le comunità musulmane. Salvini ha risposto sostenendo di averci provato ma di “aver litigato con molti portavoce”. Quindi, ha concluso, “deve partire da loro” la volontà di dialogo, perché “di islamici in piazza ne vedo pochi”.
Salvini ritiene anche necessario ripristinare Schengen per favorire la lotta al terrorismo internazionale: “Bisogna chiudere e ripristinare i controlli alla frontiere, non vorrei aspettare altre stragi perché l’Europa si svegli”. Poi ha aggiunto: “Sono stufo dei minuti di silenzio, dei gessetti e dei profili facebook in nome dell’amore e della pace qua c’è da difendersi”.
Secondo il leader della Lega, “che Anis Amri passeggiasse per Sesto San Giovanni alle tre di notte, a dieci minuti dal Duomo di Milano, significa che o era un matto o aveva un motivo per trovarsi in Italia”. “Del resto – ha aggiunto Salvini – l’Italia politicamente è il ventre molle dell’Europa, per un mix di politica, associazioni e false cooperative che permettono a centinaia di migliaia di persone di fare quello che vogliono”.