AGI – Tutto è iniziato con Leonardo Bonucci. Al rientro dalla trasferta a Vilnius lo juventino è risultato positivo al Covid.
La sera prima, il 31 marzo, la Nazionale aveva giocato (e vinto 2-0) con la Lituania e al termine era stato comunicato che quattro componenti dello staff azzurro erano risultati positivi. La prima positività era emersa martedì 30 marzo dopo i tamponi effettuati in Bulgaria e il membro positivo è stato isolato ed è tornato in Italia prima di Vilnius con un contatto stretto. Gli altri tre casi si sono palesati dopo la gara con la Lituania. Va fatto presente che i contatti diretti dei primi positivi erano stati già isolati, tanto che in panchina con Mancini c’era solo Evani. I contagiati sono rientrati in Italia con un aereo ambulanza mentre i giocatori avevano effettuato un tampone martedì sera, risultando tutti negativi.
Per questo dall’entuorage degli azzurri la positività di Bonucci è stata vissuta come un fulmine a ciel sereno. Come abbia fatto a positivizzarsi è un mistero, ma anche un dato di fatto.
E così al suo caso se ne sono aggiunti man mano altri fino a delineare un vero e proprio cluster della nazionale: dopo Bonucci sono risultati positivi anche il portiere del Torino Sirigu (anche se il club granata non ha ufficializzato il suo nome), Florenzi e Verratti del Paris Saint-German, Vincenzo Grifo del Friburgo, Alessio Cragno del Cagliari e Federico Bernardeschi della Juventus.
Ora le squadre sono preoccupate (erano 38 i convocati di Mancini) e c’è già chi ha provveduto, come il Sassuolo con Manuel Locatelli e Gian Marco Ferrari, a non schierare in campo in serie A i nazionali, oppure a metterli un una ‘bolla’ come ha fatto la Fiorentina con Gaetano Castrovilli e Cristiano Biraghi (risultati comunque negativi agli ultimi tamponi di oggi).
Adesso che il cluster sembra continuare ad infoltirsi, ci si interroga sull’opportunità di bloccare la serie A per un turno – cosa che la Lega Serie A non ha mai preso in considerazione – anche perché i casi di positività iniziano a diventare tanti e diversi calciatori (come Cragno, Sirigu e Bernardeschi) hanno regolarmente giocato da titolari nei rispettivi match di sabato 3 aprile.
AGI – Tutto è iniziato con Leonardo Bonucci. Al rientro dalla trasferta a Vilnius lo juventino è risultato positivo al Covid.
La sera prima, il 31 marzo, la Nazionale aveva giocato (e vinto 2-0) con la Lituania e al termine era stato comunicato che quattro componenti dello staff azzurro erano risultati positivi. La prima positività era emersa martedì 30 marzo dopo i tamponi effettuati in Bulgaria e il membro positivo è stato isolato ed è tornato in Italia prima di Vilnius con un contatto stretto. Gli altri tre casi si sono palesati dopo la gara con la Lituania. Va fatto presente che i contatti diretti dei primi positivi erano stati già isolati, tanto che in panchina con Mancini c’era solo Evani. I contagiati sono rientrati in Italia con un aereo ambulanza mentre i giocatori avevano effettuato un tampone martedì sera, risultando tutti negativi.
Per questo dall’entuorage degli azzurri la positività di Bonucci è stata vissuta come un fulmine a ciel sereno. Come abbia fatto a positivizzarsi è un mistero, ma anche un dato di fatto.
E così al suo caso se ne sono aggiunti man mano altri fino a delineare un vero e proprio cluster della nazionale: dopo Bonucci sono risultati positivi anche il portiere del Torino Sirigu (anche se il club granata non ha ufficializzato il suo nome), Florenzi e Verratti del Paris Saint-German, Vincenzo Grifo del Friburgo, Alessio Cragno del Cagliari e Federico Bernardeschi della Juventus.
Ora le squadre sono preoccupate (erano 38 i convocati di Mancini) e c’è già chi ha provveduto, come il Sassuolo con Manuel Locatelli e Gian Marco Ferrari, a non schierare in campo in serie A i nazionali, oppure a metterli un una ‘bolla’ come ha fatto la Fiorentina con Gaetano Castrovilli e Cristiano Biraghi (risultati comunque negativi agli ultimi tamponi di oggi).
Adesso che il cluster sembra continuare ad infoltirsi, ci si interroga sull’opportunità di bloccare la serie A per un turno – cosa che la Lega Serie A non ha mai preso in considerazione – anche perché i casi di positività iniziano a diventare tanti e diversi calciatori (come Cragno, Sirigu e Bernardeschi) hanno regolarmente giocato da titolari nei rispettivi match di sabato 3 aprile.