Si svolger dal 7 all’11 Settembre 2016 l’ottava edizione del Meeting “Le Due Culture”, che chiama a raccolta presso il Centro di ricerche Biogem di Ariano Irpino (AV) protagonisti mondiali nei campi delle scienze cosiddette “esatte” e delle scienze “umane”. Giunto all’ottava edizione. Quest’anno l’evento prende spunto da un’affermazione di Karl Popper: “Tutti gli animali, io pure, si esprimono”, ed quindi dedicato al rapporto tra mondo umano e mondo animale, nel tentativo di esplorare le rispettive peculiarit e le reciproche contaminazioni. Ospiti d’onore due Premi Nobel: in apertura il giapponese Takaaki Kajita, Premio Nobel per la Fisica nel 2015 ed in chiusura lo svizzero Werner Arber, Premio Nobel per la Medicina nel 1978. Anche quest’anno il Meeting vedr alternarsi grandi voci delle “due culture”: Enrico Alleva, Luisella Battaglia, Edoardo Boncinelli, Antonio Ereditato, Maurizio Ferraris, Ludovico Galleni, Silvio Garattini, Paolo Isotta, Antonio Malo, Roberto Marchesini, Antonio Pascale, Pasquale Terracciano, Giorgio Vallortigara.
A chiusura di ogni giornata sono previsti percorsi letterari, artistici e musicali, tra cui il concerto del noto Maestro Nazzareno Carusi nella giornata inaugurale. Anche quest’anno, inoltre, sar assegnato il premio letterario “Maria Antonia Gervasio” all’opera, giudicata la migliore interprete dello spirito delle “due culture”, tra quelle edite in Italia nel biennio 2015-2016. Biogem – che quest’anno festeggia i dieci anni di impegno nelle pi avanzate frontiere della ricerca biomedica – chiamando a raccolta scienziati e umanisti in proficuo confronto, intende concretamente onorare anche l’impegno di essere centro propulsore di cultura e sviluppo. A questo stesso impegno si lega la realizzazione di Biogeo, “Museo di storia della terra e della vita” che, trasferito in sede pi idonea e potenziato con attraenti innovazioni multimediali, stato riaperto a met luglio.
L’evento ho visto la partecipazione negli anni di numerosi studiosi di molte materie differenti – docenti universitari, ricercatori, e molti premi Nobel – che hanno sottolineato il livello di eccellenza dei dibattiti e del centro di ricerca di Biogem. “Lo stabulario di Biogem il migliore tra quelli che io ho visto in Europa– ha detto Mario Capecchi, Premio Nobel per la Medicina 2007-. stato progettato con molta pi lungimiranza dello stabulario che ospita i miei topi. Spero che le Istituzioni scientifiche governative comprendano le peculiarit del vostro stabulario e vogliano continuare a finanziarlo. Sono sicuro che la produttivit e i livelli di eccellenza del vostro stabulario saranno mantenuti grazie alla eccellenza dei ricercatori che operano a Biogem”.
L’eccellenza del centro di Ariano Irpino (Av), realt non frequente al Sud, stata sottolineata anche da personaggi come Umberto Veronesi (”Tutta la mia stima ed apprezzamento per Biogem, faro di cultura genetica e biologica per il nostro Mezzogiorno e tutto il Mediterraneo”) e Renato Dulbecco, premio Nobel per la Medicina 1975: “La rivoluzione della ingegneria genetica, iniziata negli anni ’70 – ha detto Dulbecco -, ha costituito il fondamento del tumultuoso avanzamento delle conoscenze avutosi nella ricerca biomedica degli ultimi decenni e culminato nella acquisizione dell’intero genoma dell’uomo e di altri organismi. Nei prossimi decenni la ricerca biomedica dovr assegnare una funzione a tutti i geni e scoprirne il ruolo nelle malattie. Biogem ha infrastrutture e competenze per inserirsi in maniera significativa in questo sforzo internazionale”.
Alla vigilia dell’evento il presidente di Biogem Ortensio Zecchino sottolinea l’importanza del percorso di crescita di questa iniziativa: “Dieci anni fa Rita Levi Montalcini teneva a battesimo Biogem – dice Zecchino -, nella sua sede di contrada Camporeale in Ariano Irpino. La scelta di quella localit stata, e resta tuttora, una scommessa: la scommessa che anche nel Mezzogiorno interno, lontano da grandi centri urbani e dai tradizionali circuiti delle istituzioni di ricerca, potesse sorgere e possa prosperare un Istituto attivo sulle pi avanzate frontiere della ricerca biomedica, con tutto il connesso indotto; la scommessa di offrire un contributo nella battaglia contro il sottosviluppo del Mezzogiorno, puntando su cultura, ricerca e innovazione, attraverso l’estensione del ‘sistema della ricerca’ anche al Mezzogiorno interno, tradizionalmente tagliato fuori da tali prospettive”.
Biogem ha sensibilmente ampliato e potenziato la sua mission originaria, strutturandosi in tre aree distinte e tra loro autonome: “Genetics and Translational Medicine” (GTM), “Medicinal Investigational Research” (MIR), “Life and Mind Science School” (LIMSS). Insieme all’attivit di ricerca Biogem, inoltre, non ha inteso chiudersi nel ristretto recinto della ricerca scientifica biomedica ma ha dato vita ogni anno a settembre il meeting “Le Due Culture”: convegni scientifici, incontri letterari ed eventi artistici ispirati alla logica del dialogo tra umanisti e scienziati intorno a temi ‘fondamentali’. Nella stessa logica ha allestito un Museo di storia della vita e della terra (Biogeo), ricco di reperti significativi e di attrazioni multimediali, per assolvere al dovere di diffondere la conoscenza della ‘nostra’ storia e di accrescere nelle nuove generazioni meridionali l’interesse verso il mondo scientifico.
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