• 28 Novembre 2024 4:36

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Covid e complottismi. Il mondo ebraico non puo’ rimanere silente

Apr 1, 2021

Il pericolo delle fake news e degli hater nelle Rete sono temi di cui, grazie all’aiuto della magistratura e delle forze dell’ordine tutte, in particolare la polizia Postale, possiamo rivendicare con orgoglio di aver raggiunto come italiani risultati di tutto rispetto. Abbiamo ottenuto sentenze e condanne tali da potermi permettere di spiegare nei contesti dell’ebraismo europeo ed internazionale il sostegno delle nostre Istituzioni. Le persone che abbiamo portato a processo, così come le loro organizzazioni criminali, avevano profili di soggetti psicopatici; “leoni da tastiera” convinti di godere di una sorta di immunità e anonimato; organizzazioni di ogni stampo politico, di cui i più attivi non potevano mancare a sinistra i nemici del democratico Stato d’Israele e a destra i negazionisti della Shoàh e gli antisemiti con le loro tesi sul Complottismo ebraico.

 

Mai avremmo potuto immaginare e in maniera così manifesta che fra questi soggetti ci potessero esser uomini del mondo medico, che insieme a un magistrato hanno redatto un libro “Strage di Stato – Le verità nascoste della Covid 19” basato su tesi “complottiste” in cui si citano cognomi ebraici poi evidenziati con farneticanti interviste via radio in cui uno dei due autori del libro sotto accusa, il “medico” tra l’altro dice: “Vogliamo dire chi comanda nel mondo? comandano gli ebrei! Sta tutto nelle loro mani! Tutte le Lobby Economiche e Farmaceutiche. Hanno tutto in mano loro…. La grande finanza”. Mentre il suo coautore magistrato nel libro sostiene tesi su un complotto Globale.

 

 

Ad aggravare queste tesi farneticanti, tra le diverse espresse nel loro inadeguato libro, vi è una prestigiosa “Prefazione” a cura di un altro magistrato, servitore dello stato, Nicola Gratteri, che nella condivisibile analisi, per cui la malavita organizzata possa approfittare della pandemia per allungare i tentacoli nella gestione dell’emergenza traendo grossi profitti, si avventura nella seconda parte della sua appassionata arringa nel avvalorare le tesi complottiste dei due autori, senza avere nulla da ridire sui passaggi sopracitati e senza mai aver preso in questi giorni le distanze da tali interviste. Voglio pensare che lui il libro, come a volte succede, non lo abbia mai letto! Una vera e propria “certificazione” di verità, proprio per l’autorevolezza del personaggio.

 

Le difese di questi giorni su diverse testate giornalistiche farebbero sorridere uno spettatore distratto. Peccato che invece parliamo di cose serie attraverso le quali si sono alimentati sotto gli Zar i peggiori Pogrom e sotto il nazifascismo i forni di Birkenau. Tesi che, a mio modesto avviso (non sono un avvocato), impongono la verifica se non vi siano estremi per una denuncia querela per violazione della Legge Mancino, per istigazione ad odio razziale e religioso. Ancor più che gli autori, non sono né psicopatici né leoni da tastiera ed essendo uomini di Giustizia e di Medicina è per loro un aggravante.

 

Non possiamo rimane silenti ed indifferenti e non vorrei che in questo “teatrino” come sempre le Istituzioni del mondo ebraico si trovino costrette a fare i loro passi in solitudine e gli “altri” a fare tutti da “spettatori” per vedere sul palcoscenico i soliti “ebrei rompiscatole” ed i loro “nemici di turno”. Un “teatrino” insopportabile che esige una presa di posizione delle più alte cariche dello Stato, in primis il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in quanto presiede il CSM ed il Ministro della Giustizia, Marta Cartabia.

 

Vorrei concludere questa mia riflessione con un omaggio sincero a tutti coloro che da più di un anno lottano al limite delle forze ed esausti nelle corsie degli Ospedali. Personale medico, paramedico ed ausiliare. Tra loro anche molti volontari. Ho sentito storie incredibili di eroismo puro ed amore. Purtroppo, come è noto, pur consapevoli del pericolo, hanno abbracciato la morte per salvare vite umane. Leggere ed ascoltare la tesi che nel bollettino dei morti vi sono in sostanza e di fatto solo anziani già con compromesse e precarie condizioni di salute, mi inorridisce e mi spaventa.

 

Tra i tanti lutti di amici vicini e lontani, ripenso al fatto che proprio un anno fa abbiamo sepolto in solitudine una ragazza di 40 anni. Alexia P. z.l. Il padre era in terapia intensiva al Policlinico e la madre con il Covid a Casa. Alexia era ebrea ed è morta di Covid in meno di un mese. In quella settimana avrebbe dovuto sposarsi ed avevo avuto il privilegio di prenotare il suo matrimonio nella Sinagoga Maggiore di Roma. Godeva di ottima salute. Non è un semplice dettaglio, ma semplicemente un dato di fatto e mi auguro che coloro che sanno di aver mentito con quelle tesi vengano sepolti dall’indifferenza, non prima di aver spiegato a chi di dovere perché tanto odio gratuito. Stavolta non saremo soli.

 

Riccardo Pacifici, commendatore al Merito della Repubblica, già presidente della comunità ebraica di Roma

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