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Vodafone dirigerà il traffico aereo dei droni?

Dic 19, 2016

In un futuro abbastanza prossimo Vodafone potrebbe non essere più soltanto il provider telefonico che conosciamo, ma trasformarsi anche in una sorta di torre di controllo 2.0 per la direzione del traffico aereo costituito da droni. La notizia viene riportata dal Financial Times, che riferisce di un incontro preliminare tra il gestore telefonico inglese e i vertici dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (l’EASA) per discutere della possibilità di adattare il proprio network esistente al fine di identificare, mappare e dirigere il traffico dei velivoli connessi senza pilota.

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Il quotidiano chiarisce però anche che al momento la discussione è ancora agli inizi e che non è stata presa alcuna decisione, anche perché “una cosa è il supporto di applicazioni mobile e un’altra la gestione del traffico di velivoli senza pilota”, come ha spiegato Andy Sage, direttore remotely piloted aerial systems presso il Britain’s National Air Traffic Services. “E quale sarebbe l’impatto sulle loro reti di telefonia mobile?”.

‎La proposta di Vodafone è stata effettuata in risposta alla pubblicazione di una prima bozza dei regolamenti da parte dell’EASA, avvenuta in estate, che ha dato il via a un periodo di consultazioni sui metodi per certificare, controllare e regolamentare i velivoli senza pilota.

Utilizzare i network telefonici esistenti per controllare il traffico aereo dei droni potrebbe sembrare una proposta quantomeno originale, ma la verità è che, al di là della nostra percezione, ‎secondo le autorità europee responsabili per il traffico aereo, entro il 2035 in tutta Europa ci saranno almeno 400.000 droni in volo, tra quelli utilizzati già ora per il controllo del territorio e l’agricoltura di precisione e quelli che in futuro si occuperanno di effettuare consegne di pacchi a domicilio, e molti di essi voleranno a basse altitudini e su zone densamente popolate.

Dal canto loro i provider telefonici, che da tempo stanno assistendo a un calo dei profitti provenienti dai servizi voce, sarebbero ben lieti di mettere a maggior frutto il proprio parco di torri, celle e reti. Una soluzione infatti potrebbe essere proprio quella di integrare delle SIM nei droni, attraverso cui ricevere e trasmettere tutti i dati necessari a volare in sicurezza. Questo inoltre è solo l’inizio: se il progetto prenderà quota non soltanto in futuro si potrebbe estendere a velivoli di maggiori dimensioni, ma perché no, anche alle auto a guida autonoma.

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