a porta palazzo
Il progetto, lanciato nel 2015 dall’associazione in collaborazione con la Città di Torino, ha l’obiettivo di offrire protezione e sostegno concreto al loro percorso di inclusione e integrazione
Il progetto, lanciato nel 2015 dall’associazione in collaborazione con la Città di Torino, ha l’obiettivo di offrire protezione e sostegno concreto al loro percorso di inclusione e integrazione
22 gennaio 2021
4′ di lettura
Nuova sede del centro CivicoZero Torino, in via Mameli, nell’area di Porta Palazzo, per i minori stranieri non accompagnati e i neo maggiorenni. Il progetto, lanciato nel 2015 da Save the Children in collaborazione con la Città di Torino, ha l’obiettivo di offrire protezione e sostegno concreto al loro percorso di inclusione e integrazione. La nuova collocazione è stata possibile grazie a un patto di collaborazione per i Beni comuni della Città di Torino con Organizzazione e amministrazione Comunale, che prevede la costituzione di una cabina di regia comune per la definizione degli interventi e degli investimenti necessari.
I nuovi spazi del centro, più ampi e accoglienti, sono stati realizzati grazie al sostegno di Esselunga, impegnata al fianco di Save the Children per promuovere l’educazione e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti in Italia. Partner di progetto, per le attività di mediazione linguistico-culturale e di orientamento al lavoro, sarà la Cooperativa sociale Atypica.
Un centro dedicato ad adolescenti e giovani stranieri
«L’apertura di questo nuovo centro – spiega Save the children – vuole sottolineare con forza, in vista della Giornata Internazionale dell’Educazione che ricorre il prossimo 24 gennaio, il valore dell’educazione come diritto fondamentale per tutti i bambini e i ragazzi, e in particolare per i più vulnerabili, come i minori stranieri arrivati in Italia da soli, senza adulti di riferimento, spesso in fuga da condizioni di vita estreme o dalla mancanza assoluta di opportunità per il futuro».
Alle attività di CivicoZero possono accedere spontaneamente, o su segnalazione dei servizi del territorio, adolescenti e giovani stranieri tra i 14 e i 21 anni. Si punta sull’apprendimento immediato della lingua italiana, con un supporto specifico di alfabetizzazione se necessario, e sulla riattivazione del curriculum scolastico, con un successivo orientamento e accompagnamento alla formazione e inserimento lavorativo. Nella sua attività, CivicoZero Torino ha già raggiunto dal 2015 quasi mille minori stranieri non accompagnati, più della metà di tutti quelli arrivati in Città dopo essere giunti via mare in Italia (1.800 circa) , e il nuovo centro CivicoZero consentirà un potenziamento di questa offerta. Viene anche offerta la disponibilità di beni di prima necessità, l’assistenza legale. C’è anche un team di operatori di strada impegnato nel contatto e nell’intercettazione dei bisogni specifici di quei minori e neomaggiorenni stranieri che si trovano ai margini del sistema di protezione, e anche per questo sono maggiormente esposti al rischio di sfruttamento o altre marginalità sociali.
A disposizione dei ragazzi gli strumenti per riprogettare il futuro
«CivicoZero è un posto speciale – spiega Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the ChIldren – dove i minori stranieri non accompagnati trovano accoglienza e soprattutto gli strumenti necessari per riprogettare il loro futuro in un nuovo paese». Chiara Appendino, sindaca della Città di Torino sottolinea come « una città che è capace di accogliere è una città che è capace di crescere, valorizzando e sviluppando tutte le risorse del capitale umano e sociale presenti sul territorio». Sami Kahale, Chief executive officer di Esselunga ha sottolineato «il valore dell’educazione per le nuove generazioni che è al centro di nostre numerose iniziative e collaborazioni» e il nuovo centro è « una vera opportunità di crescita e di futuro ai minori stranieri che sono arrivati da soli nel nostro paese e nelle nostre città». Sara Guidi, co-ordinatrice di CivicoZero Torino per Save the Children ha sottolineato come CivicoZero sia «punto di partenza da cui costruire insieme delle risposte concrete ai bisogni e agli interessi che ciascuno dei ragazzi porta»
Mohamed: una seconda casa che accoglie buoni e brutti
Mohamed, un ragazzo egiziano arrivato da solo a 17 anni a Torino nel 2018, racconta che «CivicoZero è una seconda casa che ha accolto tutti, i buoni e i brutti. All’inizio mi hanno aiutato subito a studiare, ho preso la terza media e mi hanno aiutato a trovare un lavoro, faccio il cartongessista, ma vorrei diventare geometra e sto studiando per questo». Precious, nigeriano, 20 anni, ricorda che quando è sbarcato in Sicilia «mi nascondevo, sapevo solo l’inglese, mi vergognavo. CivicoZero per me è n°1, number one. Ho raggiunto Torino e sono venuto subito qui e ho imparato a leggere, scrivere e parlare, la lingua è tutto, per non isolarsi, per capire, e poi ho imparato a ballare e fare il rap, che mi piace tantissimo, compongo molte canzoni, ma mi hanno anche aiutato a trovare un lavoro. Sono venuto in Italia come fossi uno schiavo, ma oggi la mia vita è diversa, ho potuto trovare un lavoro e avere una famiglia, ho appena avuto una bimba. Spero che lei quando crescerà possa conoscere CivicoZero come la “fondazione” di suo padre, possa farne parte anche lei, per costruire il suo futuro».