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Palermo, a fare la spesa durante le ore d’ufficio: 55 indagati ai Servzi cimiteriali del Comune

Dic 4, 2020
Cinque mesi d’indagine e arriva l’ennesima grana per uno degli uffici comunali di Palermo al centro di diverse inchieste negli ultimi anni: quello dei Servizi cimiteriali. L’ultima tegola caduta sulla testa dei vertici dell’ufficio è quella dell’assenteismo.

I carabinieri del nucleo investigativo e la polizia giudiziaria della polizia municipale hanno scoperto che oltre un terzo dei dipendenti, 55 su 150, tra comunali, Coime e Reset, invece di essere a lavoro erano a fare la spesa o a sbrigare commissioni. Gli impiegati strisciavano i loro cartellini senza però presentarsi al lavoro. Duemila le timbrature sospette, di cui 240 accertate e contestate.

In 18, dei 55 impiegati infedeli, hanno ricevuto questa mattina un’ordinanza di misura cautelare della presentazione alla polizia giudiziaria. Tutti gli indagati sono accusati di falsa attestazione di presenza in servizio e truffa ai danni dell’amministrazione comunale. C’era chi nascondeva i badge dei colleghi dietro a un quadro de carabinieri vicino alla macchinetta della timbratura. Chi, invece, li teneva in tasca.

I Servizi cimiteriali sono finiti ancora una volta sotto i riflettori della procura dopo la segnalazione da parte di alcuni anonimi che hanno svelato come occupavano la loro giornata lavorativa i dipendenti. L’indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis.

Gli investigatori dei carabinieri si sono concentrati sulle assenze dei dipendenti sia comunali sia delle partecipate Reset e Coime, che prestano servizio negli uffici di via Lincoln. Appostamenti, pedinamenti, studio dei documenti hanno fatto emergere che numerosi impiegati effettuavano timbrature multiple per conto di altri colleghi non presenti in ufficio e che spesso si allontanavano anche dalla sede di lavoro.

La polizia municipale, invece, si è messa alle calcagna dei dipendenti comunali addetti all’assistenza ai funerali e quindi destinati a servizi esterni. I poliziotti municipali hanno accertato che i lavoratori invece di svolgere i loro compiti di assistenza, andavano in giro per la città o rientravano in ufficio in anticipo rispetto all’orario previsto. Il giudice per le indagini preliminari ha deciso la misura cautelare per chi, tra i 55 impiegati, ha accumulato un gran numero di episodi di assenteismo e che avrebbero potuto reiterare il reato.

La fonte dei problemi ai Servizi cimiteriali è stata negli anni la gestione del cimitero dei Rotoli, il più grande della città. Il Comune di Palermo in tre lustri ha cambiato dirigenti e funzionari del settore cimiteriale con poca fortuna. Negli ultimi dieci anni per ben quattro volte il cimitero dei Rotoli è finito nel mirino della procura. Quattro indagini che hanno portato a sequestri, dimissioni di dirigenti, processi con condanne per reati che vanno dalla corruzione alla concussione, dalla turbativa d’asta al falso e abuso d’ufficio, dal vilipendio di cadavere alle violazioni delle normative in materia di sepoltura.

Lo scorso 2ottobre, poi, Cosimo De Roberto, l’ex direttore del settore cimiteriale è finito ai domiciliari per corruzione e concussione nell’ambito dell’indagine sulle mazzette al cimitero dei Rotoli scoppiata nel febbraio di quest’anno portando a avvisi di garanzia per oltre dieci fra dipendenti dell’Asp, comunali e della partecipata Reset. Secondo l’accusa De Roberto chiedeva fino a 800 euro per piazzare i defunti in cima alla lista delle sepolture.

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