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Family Day al Pirellone con il ministro Fontana, la sinistra protesta: “Via il patrocinio della Regione”

Nov 14, 2018

Il Family day riparte da Milano con il patrocinio della Lombardia, la regione guidata dal leghista Attilio Fontana. Amministratori locali da tutta Italia si riuniranno infatti sabato 17 novembre al Pirellone, il grattacielo sede del Consiglio regionale della Lombardia per rilanciare l’impegno e l’agenda politica a favore della famiglia naturale, della vita e della libertà educativa. Dall’utero in affitto alle adozioni “omogenitoriali”. Dalla legalizzazione delle droghe leggere al contrasto al suicidio assistito. Dalla valorizzazione del principio dell’obiezione di coscienza al tema dell’educazione gender nelle scuole. Il Pirellone è lo stesso palazzo che Roberto Maroni illuminò nel 2016 con la scritta Family day in occasione della manifestazione organizzata al Circo massimo dal Popolo della Famiglia di Massimo Gandolfini e Mario Adinolfi suscitando le proteste dell’opposizione di centrosonistra e delle associazioni a difesa dei diritti della comunità Lgbt.

Ad aprire i lavori sarà lo stesso governatore della Lombrdia, Fontana. Tra gli interventi quello del ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, dell’assessore regionale alle Politiche per la Famiglia, Silvia Piani, tutti esponenti della Lega. A fare gli onori di casa anche il leader del Popolo della Famiglia, Gandolfini che terrà a battesimo proprio sabato a Milano un gruppo di lavoro di cui faranno parte alcuni consiglieri regionali lombardi.

Dall’opposizione, protesta anche questa volta il Pd che chiede alla Regione di non sostenere “iniziative che puntano a ridurre i diritti civili”. La richiesta arriva in particolare dai consiglieri regionali piddini, Paola Bocci e Matteo Piloni, che contestano la nascita del “tavolo operativo” tra governatori, assessori, consiglieri, sindaci e amministratori, promosso da Gandolfini. “In Italia come in Lombardia già da diversi anni si avverte un clima di aperta ostilità ai diritti civili conquistati passo dopo passo con anni di battaglie politiche e civili – sostengono Bocci e Piloni.

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Il convegno di sabato prevede anche l’intervento di diversi amministratori locali che illustreranno le iniziative già realizzate a difesa della vita, della maternità e della famglia. Da qui l’appello degli esponenti lombardi del Pd che attaccano: “Crediamo che la Regione Lombardia dovrebbe avere a cuore la diffusione dei valori del rispetto e dell’inclusione, della lotta all’omofobia e a ogni altro tipo di discriminazione e di pregiudizio. Il patrocinio della Regione lo vorremmo vedere su iniziative inclusive, che estendono i diritti, non su quelle che puntano a ridurli”. Anche nel 2015 la Regione aveva provocato polemiche per un convegno organizzato iun quella occasione nella sede di palazzo Lombardia a difesa della famiglia naturale, che fu accusato di sostenere tesi omofobe utilizzando il lodo di Expo 2015.

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