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Dalle Rc Auto familiare ai medici, il “Milleproroghe” arriva in Aula alla Camera

Feb 16, 2020

MILANO – Rc Auto familiare senza slittamenti, ma con un “malus” che addolcisce il boccone per le compagnie assicurative. Stabilizzazioni del personale e possibilità ai medici di restare in servizio anche oltre i 40 anni di attività (ma sotto i 70 anni di età). Sono solo alcuni dei molti temi finiti nel cosiddetto “Milleproroghe”, che ha assunto sempre più le caratteristiche di un testo “omnibus” che affronta le casistiche più disparate.

Dopo rinvii e tensioni che hanno messo a dura prova la tenuta della maggioranza, il Milleproroghe è atteso all’Aula della Camera per l’approvazione che sarà di fatto definitiva: dovrà poi passare al Senato, sì, ma sarà blindato.

Rc Auto e pagamenti

Nessuno slittamento per la Rc auto familiare. Le modifiche che prevedevano il rinvio dell’entrata in vigore del nuovo sistema, previsto per il 16 febbraio, non sono state approvate dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera. Nel meccanismo arriva però una novità: un ‘malus’ per la Rc familiare. Nel caso in cui il beneficiario della polizza familiare con veicolo di diverso tipo, quindi moto o motorino, provochi un incidente con colpa con danni superiori ai 5mila euro potrà subire alla successiva stipula un declassamento di cinque classi di merito. Si applicherà unicamente ai soggetti beneficiari dell’assegnazione della classe di merito più favorevole.

Salta poi il rinvio al primo aprile dell’obbligo di pagamenti tracciabili per ottenere le detrazioni al 19% su tutta una serie di spese, dalla palestra dei figli al dentista.

Approvato anche l’emendamento bipartisan che stabilisce che le somme del bollo auto riscosse dalle Regioni rimarranno in capo agli enti locali al fine di incentivare gli investimenti delle Regioni sui propri territori.

Riapertura dei termini per stabilizzare i precari della Pa

Tra le novità c’è la riapertura dei termini per stabilizzare i precari della Pubblica amministrazione. Ci sarà tempo fino a fine dicembre per maturare tre anni di servizio negli ultimi otto, anche non continuativi, che permetteranno ai precari di essere assunti a tempo indeterminato. Prorogata la cassa integrazione straordinaria per i dipendenti ex Ilva (con uno stanziamento di 19 milioni) e l’ok dal 1 gennaio 2022 al passaggio al mercato libero per l’energia per le microimprese e per i clienti domestici.


Gli autobus romani

Vengono inoltre stanziati un milione all’anno dal 2020 al 2022 e di 5 milioni all’anno dal 2023 al 2034 i bus non inquinanti di Roma Capitale e ok anche all’emendamento cosiddetto ‘Salva Napoli’ che di fatto blocca fino all’anno prossimo gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale del 20 gennaio scorso che aveva confermato che l’amministrazione non poteva utilizzare le anticipazioni di liquidità dello Stato, e la necessità dunque di ricalcolare il disavanzo della città amministrata da Luigi De Magistris.


Monopattini

Novità anche per i monopattini che potranno essere guidati solo dai quattordici anni e solo sulle strade urbane con limite di velocità a 50km/h. I minori di 18 anni dovranno indossare il casco. Diventa obbligatorio anche il giubbotto o le bretelle retroriflettenti dopo il tramonto. Se da un lato proseguono anche per il 2020 gli incentivi per l’acquisto di motorini e scooter elettrici o ibridi rottamando i mezzi a due ruote da euro 0 a euro 3 (con un contributo pari al 30% sul prezzo di acquisto, fino ad un massimo di 3 mila euro) dall’altro lato arriva una stretta per gli incentivi alle auto ecologiche. Viene infatti abbassata la soglia dei grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro per poter accedere al bonus rottamazione.

Vengono potenziate le Agenzie fiscali e per il 2020 e 2021 sarà gratuito lo screening per l’epatite C.

A provocare le tensioni nella maggioranza e, a complicare di riflesso l’iter del provvedimento in Commissione, è stato soprattutto lo scontro sulla prescrizione poi risolto con la bocciatura del ‘lodo Annibali’ che puntava a rinviare l’entrata in vigore della riforma Bonafede. Respinti anche gli emendamenti di Italia viva che chiedevano la soppressione dell’articolo 35 del testo sulle concessioni autostradali.

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