MILANO – Ore 9.10. Il piano di stimoli all’economia da 1900 miliardi annunciato dal prossimo presidente Usa Joe Biden non basta a scuotere i mercati, ancora condizionati dai numeri preoccupanti della pandemia. Timori che si registrano soprattutto in Asia, e in Cina in particolare, dove i contagi sono tornati a crescere negli ultimi giorni dopo mesi di sostanziale stabilità. Sui listini Usa pesa poi la decisione d Washington di allungare la lista delle imprese accusate di avere legami con le forze armate cinesi, includendo tra queste anche il gigante tech Xiaomi, il cui titolo è precipitato alla Borsa di Hong Kong. Tra gli indici principali, in flessione anche Tokyo, che chiude a -0,62%.
In Europa, Milano è piatta in avvio, ma fa meglio delle altre. Londra perde lo 0,53%, Francoforte lo 0,47% e Parigi lo 0,63%.
Sulla sponda domestica continua a tenere banco la crisi di governo innescata dall’uscita dei rappresentati di Italia Viva dall’esecutivo. I mercati sembrano credere che il presidente del Consiglio Conte riesca a trovare una nuova maggioranza in parlamento, scongiurando così il ritorno al voto. Lo spread si mantiene infatti poco mosso, sotto i 120 punti dai 119 punti delle chiusura di ieri, con il rendimento del titolo decennale italiano allo 0,62%.
Tra le valute, apertura stabile per l’euro. La moneta unica passa di mano a 1,2143 dollari e a 125,91 yen, mente il cambio Dollaro/yen si posiziona a 103,68.
I timori per l’aumento dei contagi su riflettono anche sul petrolio, le cui quotazioni sono in calo in mattinata: I contratti sul wti perdono lo 0,91%, pari a 49 centesimi, per attestarsi a 53,08 dollari; In flessione anche il Brent l’1,29%, giù di 73 centesimi, a 55,69 dollari al barile. In direzione opposta l’oro: il metallo prezioso avanza dello 0,57% a 1.849 dollari l’oncia.