“Molto poco probabile” che in Italia si concretizzi un rinvio dello zero roaming, secondo il direttore generale della Dg Connect della Commissione UE Roberto Viola.Sebbene la Commissione UE abbia previsto la possibilità per gli operatori di domandare 12 mesi di deroga, in caso di perdite complessive superiori al 3%, gli operatori medio-grandi come TIM, Vodafone e Wind-Tre si adegueranno immediatamente. Anzi, chi non lo farà entro il 15 giugno, rischierà di incorrere in sanzioni.
Viola sostiene che il traffico in entrata e in uscita, legato ai flussi turistici, sia bilanciato quindi gli operatori strutturati non potranno evidenziare perdite. Già, ma per gli operatori mobili virtuali la situazione è più complicata perché non godono di questo vantaggio. Hanno più clienti italiani all’estero, che stranieri in entrata che si affidano ai loro servizi. Quindi di fatto pagano il roaming agli altri operatori europei e non incassano quasi nulla.
In Italia gli MVNO valgono 7,3 milioni di linee, il 50% in capo a Poste Mobile, seguita da Fastweb Mobile (14,9%), Coop Mobile (11%), Lyca Mobile (11%), Erg Mobile (5,9%) e altri. TIM, Vodafone e Wind-Tre detengono circa 90,9 milioni di linee.
Insomma, le linee guida del Berec saranno applicate con puntualità e l’AGCOM si occuperà di vigilare. Alcuni operatori europei stanno già iniziando ad adeguarsi, mentre in Italia saranno cruciali i prossimi due mesi. Ad ogni modo la statistica dà ragione a Viola: gli italiani viaggiano in media 2,2 giorni l’anno e anche tra chi viaggia, il numero medio di giorni passati all’estero è di 8.