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Yahoo sotto accusa per milioni di email spiate per conto degli 007 Usa – La Repubblica

Ott 5, 2016

NEW YORK – Dopo il caso del mezzo miliardo di account piratati dagli hacker, non bastasse la crisi aziendale e la delicata fase di vendita a Verizon, Yahoo affronta un nuovo terremoto: Secondo la Reuters, ha in gran segreto consentito agli 007 Usa, dall’Fbi alla Nsa, di cercare tra centinaia di milioni di email dei propri utenti. A rivelarlo è un servizio dell’agenzia notizie in esclusiva l’agenzia Reuters che cita fonti vicine al dossier. Un’altra tegola per il gigante del web guidato da Merissa Mayer, accusato appena qualche settimana fa di aver tenuto all’oscuro i propri clienti di attacchi hacker attraverso cui sarebbero state rubate nel 2014 informazioni private a 500 milioni di suoi iscritti. Intanto Edward Snowden, il tecnico informatico che con le sue rivelazioni sulla sorveglianza messa in piedi dagli Usa ha dato il via al Datagate, ha subito invitato su Twitter tutti i clienti di Yahoo a chiudere i loro account: “Usi Yahoo? Loro scannerizzano segretamente tutto quello che scrivi molto al di là di cio’ che la legge richiede. Chiudi il tuo account oggi”.

With @Verizon buying @Yahoo, who was revealed today to be spying on all of their customers, this seems relevant. https://t.co/37Mu3G04EApic.twitter.com/CJozLOTpj9

— Edward Snowden (@Snowden) 4 ottobre 2016

Sorveglianza a tappeto. Secondo l’inchiesta della Reuters, lo scorso anno Yahoo ha messo a punto in gran segreto un software in grado di cercare in tutti i messaggi di posta elettronica in entrata dei suoi clienti in base alle specifiche fornite da funzionari dei servizi segreti degli Stati Uniti. La rivelazione arriva da due ex dipendenti della società californiana e da una terza persona al corrente di questo meccanismo. Yahoo ha quindi obbedito a una direttiva federale mettendo centinaia di milioni di account a completa disposizione delle agenzie di sicurezza. Si tratterebbe della prima evidenza dell’accettazione, da parte di una grande azienda web, di un sistema di sorveglianza massiva, totale, su tutti i messaggi in arrivo, allegati compresi, e non quindi di una ricerca in tempo reale limitata a un piccolo numero di account specifici. Si ignora al momento il tipo di informazioni nel mirino dei servizi segreti americani, si sa solo che si trattava di frasi precise contenute nelle email.

Scontro ai vertici del gruppo. Secondo i due ex dipendenti, la decisione dell’amministratore delegato Marissa Mayer di obbedire alla direttiva federale ha fortemente irritato alcuni dirigenti e ha portato all’addio, nel giugno del 2015, del Chief Information Security Officer Alex Stamos, subito dopo assunto al dipartimento di sicurezza di Facebook. Fu proprio lui s coprire il programma spia all’interno dei server dell’azienda e lo fece distruggere pensando che fosse opera degli hacker. Quando capì che invece si trattava di una scelta deliberata dei vertici, della quale non era stato messo a parte, prese cappello e salutò tutti. “Yahoo è una società di diritto e rispetta le leggi degli Stati Uniti”, ha detto la compagnia di Sunnyvale in una breve dichiarazione ufficiale in risposta alle notizie diffuse dalla Reuters, rifiutandosi di fornire ulteriori commenti. Stamos da parte sua si è rifiutato di rilasciare dichiarazioni, così come – era prevedibile – hanno fatto i vertici della Nsa, la National Security Agency.

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