• 31 Ottobre 2024 20:32

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WRC 2020. ACI Rally Monza. Sordo (Hyundai) in testa

Dic 4, 2020

Monza, Il Tempio della Velocità, 4 Novembre. Un po’ Panzern Platte, un po’ brughiera, un po’ il peggio… del Galles. ACI Rally Monza è nuovo, è novità ed è anche ricerca di una identità credibile da proiettare nel futuro dell’Evento e della disciplina. Ci sta riuscendo! Atipico, sì, un Rally come non si è mai visto e che ha già fatto dimenticare le perplessità sollevate al riguardo della promozione di uno “Show” a evento di caratura Mondiale. Maltempo, buio presto, foglie morte, fango e pozzanghere sull’asfalto. Sono i colori d’inverno terribile del Rally Monza. Sono gli elementi che “incorniciano” l’Evento più della affascinante cornice di Monza, allo stesso tempo chiarendo che tanto più una prova è incerta, imprevedibile e dura, tanto più risulta attendibile, riportando per intero, visto che tutti sono sullo stesso piano, lo spessore della selezione.

Mi fa ridere Ogier, cui sembra non andar giù che si possa assegnare un Titolo con sette gare e con un Monza finale. Mi fa ridere perché vorrei vederlo vincere e dover ammettere di aver conquistato sei Campionati… e mezzo, e perché è quasi subito evidente che anche nella “gimkana” di Monza sta dando di tutto e di più cercando di fare, né più né meno che come al solito, una certa, personalissima e utile differenza. Infine mi fa ridere perché le affermazioni del fuoriclasse sono ormai una commedia della strategia. Tutto buono, purché possa in qualche modo alterare la stabilità emotiva degli avversari. L’abbiamo già visto all’opera nei panni del “guastatore”. Contro Adamo, contro Tanak o contro Neuville. Ma contro Evans pare non funzionare. Il gallese è di ghiaccio.

Neuville si è chiamato fuori quasi subito. Peggio di lui aveva fatto solo Katsuta schiantandosi contro un muro nella Sottozero inaugurale di Giovedì. Ma Katsuta è giovane e sta facendo esperienza. Neuville ha sbagliato due volte, la prima commettendo un peccato veniale, un dritto ancora rimediabile sulla Scorpion, la seconda volta in modo fatale, dritto contro l’”hilkenstein” di una chicane sullo sfondo della Parabolica nella Cinturato 1. Over. Un’altra campagna Mondiale sfumata, finita tristemente nel fango di una pozzanghera. Neuville è sfortunato, se si può dire, Monza gli diventa ostico, difficile, mortificante. Qui, a parte il fatto che viene meno il suo supporto alla difesa del Titolo Costruttori di Hyundai, il Titolo Piloti, a meno di un colpo di scena totale, diventa davvero un grappolo succoso inarrivabile.

È facile pensare che, adesso, le risorse personali degli altri due Equipaggi Hyundai debbano convergere tutte su un obiettivo globale, la difesa del Titolo Team che vuol dire Costruttori. Ma come si fa a “controllare” Dani Sordo nel suo elemento?

Insieme alla delusione Neuville arrivano due piacevoli sorprese. La partenza razzo di Esapekka Lappi, straordinariamente a suo agio sugli stretti del parco di Monza e in lotta serrata con Sordo, e l’irrompere sul podio di Andreas Mikkelsen, che rischia di mettere a soqquadro la bibbia del MotorSport portando una WRC2, ossia la Skoda R5, tra le inarrivabili Plus. Un po’ come il topolino che si infila nella corsa sfrenata degli elefanti e grida al cucciolo di pachiderma che gli corre accanto: “Dai, andiamo a fare un po’ di casino!”. Terzo alla seconda Scorpion, Mikkelsen torna poi nei ranghi a guidare la corsa delle WRC 3 davanti al tecnico Lindholm.

Che succede al Rally in questa prima giornata caratterizzata da un ventaglio quasi completo di elementi di maltempo? Succede che Evans e Ogier fanno gara a sé, molto attenta e tattica. Mentre Lappi va al comando tallonato dall’ormai solito e solido Sordo, i due buoni compagni di Squadra, in un week end in cui faranno finta di non conoscersi, vincono una Cinturato a testa e mantengono Tanak, che non è così preciso come in altre occasioni, alle loro spalle. È l’equilibrio perfetto tra aggressività e controllo, coraggio e prudenza, e il duello per la conquista del Titolo Piloti diventa un gioco raffinatissimo tutto in casa Toyota. D’altra parte, stretti nel sandwich Sordo-Tanak, Ogier e Evans non possono far nulla per insidiare la leadership di Hyundai tra i Costruttori.

Toyota piazza 4 Yaris in fila ai primi quattro posti della Cinturato 2, Hyundai si difende con l’efficiente regolarità di Sordo che si concede all’exploit. Si crea così un momento di tensione agonistica particolarissima, che potrebbe preludere a qualche mal di testa per i rispettivi “tattici”, Makinen e Adamo.

La prima PZero chiude il programma con un excursus completo del leggendario circuito di Monza. Si va avanti con le conferme e le (belle) sorprese. La conferma è nel “tempone” di Dani Sordo, considerato tradizionalmente un “asfaltista”, con il quale lo spagnolo vince ancora e balza in testa alla corsa. La sorpresa è nel completo “riscatto” di Katsuta che, seppure in regime di Super Rally è secondo dando mostra di grande confidenza con gli elementi del giorno 2 del ACI Rally Monza.

Dunque Sordo, Lappi, Ogier, Evans e Tanak. 1 secondo tra Sordo e Lappi, non più di 5 tra gli altri tre. Se non è una bella gara questa!

Rally tutto da seguire in piedi (e sotto l’acqua), e intanto l’ipotesi che gli asfalti delle tre Prove delle Valli bergamasche possano essere innevati diventa quasi una certezza con la pubblicazione del bollettino numero 8, che concede altri due pneumatici da neve ai concorrenti. Selvino, Gerosa e Costa Valle Imagna, tutte due volte, più un ritorno finale al Tempio della Velocità per la seconda PZero Grand Prix, 73 chilometri di inferno gelato: è la grande giornata del Monte-Carlo delle Valli bergamasche!

© Immagini ACI -Toyota TGR-DAM, RedBull Content Pool – Hyundai Motorsport

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