• 27 Luglio 2024 2:56

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Woody Allen presta la sua voce a un corto su Bobby Fischer

Nov 28, 2023

AGI – “Era un’idea inverosimile, non avevo grandi speranze ma gli ho mandato la sceneggiatura e lui ha accettato”. Xosé Zapata, regista e sceneggiatore galiziano, sembra ancora non crederci quando racconta di essere riuscito a ‘scritturare’ uno dei suoi miti cinematografici, Woody Allen, come voce narrante di un corto animato dedicato al giocatore di scacchi Bobby Fischer. Per di più gratis, senza condizioni. Tutto attraverso una serie di mail, mandate un po’ per caso. 

Il 48enne di La Coruna ha vinto nel 2022 il premio Goya per il miglior cortometraggio d’animazione con ‘The Monkey’. Successivamente si è dedicato ad altri progetti restando però con l’idea fissa di raccontare un aneddoto famosissimo sul campione americano. Un aneddoto accaduto durante la sfida per il titolo mondiale contro il sovietico Boris Spassky, nel 1972, in Islanda: la cosiddetta ‘manipolazione’ della sedia.

Il corto animato, lungo 7 minuti, si chiama proprio “Mr. Fischer’s chair” e racconta delle accuse rivolte a Fischer dalla delegazione moscovita che sostenne come, attraverso radiazioni o sostanze inquinanti collocate nella sedia, venissero danneggiate la mente e le prestazioni di Spassky. Se oggi quest’accusa può sembrare inverosimile, quasi uno scherzo, lo era molto meno in piena Guerra Fredda con Washington e Mosca in perenne lotta. Una possibilità che le autorità di Rejkiavik presero molto sul serio arrivando a smontare, analizzare, studiare, in ogni particolare, quella sedia divenuta, da quel momento in poi, famosa quanto il suo ospite. 

La historia detrás de “Mr. Fischer’s chair”, el corto animado de Xosé Zapata y Lorenzo Degl’Innocenti narrado por Woody Allen, que contará una anécdota entre ridícula y divertida de la partida de ajedrez entre Bobby Fischer y Boris Spassky en 1972 https://t.co/73969XKTQT pic.twitter.com/1HUuB8VToJ

— Woody Allen Web (@WoodyAllenWeb)
November 11, 2023

Ma cosa c’entra Woody Allen?

Zapata ha spiegato all’agenzia spagnola EFE di aver pensato a Woody Allen per la voce fuori campo ma di non aver mai creduto di poter realizzare il suo sogno. Sapeva che il regista newyorchese aveva scelto di recitato molto raramente in film non suoi e, per di più, che aveva prestato solo una volta la sua voce per la realizzazione di un film d’animazione, “Antz”, uscito nel 1998.

Ma essendo un suo grande ammiratore e sapendo come Allen fosse un grande appassionato di scacchi, ha comunque deciso di scrivere al suo braccio destro, Helen Robin, aspettandosi di non ricevere nessuna risposta. Ma si sbagliava. Robin le ha risposto una prima volta spiegando come fosse difficile, visti i tanti impegni del regista, che la richiesta andasse in porto. Pochi giorni dopo, però, si è rifatta viva spiegando come Allen, in realtà, fosse interessato e chiedendo quali fossero le condizioni. “Sono rimasto scioccato e non ho risposto per due settimane”. 

La seguente mail era ancora più surreale della prima: Zapata aveva dovuto ammettere che non c’erano condizioni, così come soldi o cachet. La successiva risposta di Robin ricalcava il copione precedente: inizialmente confessava che era difficile trovare un accordo data la mancanza di fondi ma, in un secondo momento, un nuovo messaggio affermava che Woody Allen non solo accettava di prestare la sua voce ma si offriva di partecipare al progetto come co-produttore, supervisionando l’intero prodotto.

Perché scegliere Woody Allen

Zapata ritiene che l’autore di capolavori come “Manhattan” e “Io e Annie” si sarebbe potuto identificare, almeno in parte, con la storia. “Sia Fischer che Allen erano ragazzi ebrei di Brooklyn che sono diventati, nei loro campi, dei veri miti. Credo che questa sia stata la chiave affinché si convincesse”. Il cortometraggio, che dovrebbe essere completato e uscire nel 2024, è stato realizzato dal suo studio di Bilbao, lo Studio KA, ed è co-diretto dal suo collaboratore abituale, l’italiano Lorenzo Degl’Innocenti. “Lui si occupa della parte più grafica e visuale e io della sceneggiatura e della produzione”.

Il film è stato concepito come un primo passo verso un futuro lungometraggio sull’infanzia di Bobby Fischer, “The Game of the Century“, presentato agli investitori al Cartoon Movie 2022 e attualmente in fase di scrittura e finanziamento.

A proposito della sua esperienza di riprese con Allen, Zapata dice di essere ancora colpito dalla sua professionalità. “È arrivato alle riprese conoscendo il copione a memoria, non ho quasi dovuto dirigerlo, gli ho detto di cambiare quello che voleva ma non ha voluto, perché crede che, in ogni situazione, si debba sempre rispettare il regista”.

AGI – “Era un’idea inverosimile, non avevo grandi speranze ma gli ho mandato la sceneggiatura e lui ha accettato”. Xosé Zapata, regista e sceneggiatore galiziano, sembra ancora non crederci quando racconta di essere riuscito a ‘scritturare’ uno dei suoi miti cinematografici, Woody Allen, come voce narrante di un corto animato dedicato al giocatore di scacchi Bobby Fischer. Per di più gratis, senza condizioni. Tutto attraverso una serie di mail, mandate un po’ per caso. 
Il 48enne di La Coruna ha vinto nel 2022 il premio Goya per il miglior cortometraggio d’animazione con ‘The Monkey’. Successivamente si è dedicato ad altri progetti restando però con l’idea fissa di raccontare un aneddoto famosissimo sul campione americano. Un aneddoto accaduto durante la sfida per il titolo mondiale contro il sovietico Boris Spassky, nel 1972, in Islanda: la cosiddetta ‘manipolazione’ della sedia.
Il corto animato, lungo 7 minuti, si chiama proprio “Mr. Fischer’s chair” e racconta delle accuse rivolte a Fischer dalla delegazione moscovita che sostenne come, attraverso radiazioni o sostanze inquinanti collocate nella sedia, venissero danneggiate la mente e le prestazioni di Spassky. Se oggi quest’accusa può sembrare inverosimile, quasi uno scherzo, lo era molto meno in piena Guerra Fredda con Washington e Mosca in perenne lotta. Una possibilità che le autorità di Rejkiavik presero molto sul serio arrivando a smontare, analizzare, studiare, in ogni particolare, quella sedia divenuta, da quel momento in poi, famosa quanto il suo ospite. 

La historia detrás de “Mr. Fischer’s chair”, el corto animado de Xosé Zapata y Lorenzo Degl’Innocenti narrado por Woody Allen, que contará una anécdota entre ridícula y divertida de la partida de ajedrez entre Bobby Fischer y Boris Spassky en 1972 https://t.co/73969XKTQT pic.twitter.com/1HUuB8VToJ — Woody Allen Web (@WoodyAllenWeb)
November 11, 2023

Ma cosa c’entra Woody Allen?
Zapata ha spiegato all’agenzia spagnola EFE di aver pensato a Woody Allen per la voce fuori campo ma di non aver mai creduto di poter realizzare il suo sogno. Sapeva che il regista newyorchese aveva scelto di recitato molto raramente in film non suoi e, per di più, che aveva prestato solo una volta la sua voce per la realizzazione di un film d’animazione, “Antz”, uscito nel 1998.
Ma essendo un suo grande ammiratore e sapendo come Allen fosse un grande appassionato di scacchi, ha comunque deciso di scrivere al suo braccio destro, Helen Robin, aspettandosi di non ricevere nessuna risposta. Ma si sbagliava. Robin le ha risposto una prima volta spiegando come fosse difficile, visti i tanti impegni del regista, che la richiesta andasse in porto. Pochi giorni dopo, però, si è rifatta viva spiegando come Allen, in realtà, fosse interessato e chiedendo quali fossero le condizioni. “Sono rimasto scioccato e non ho risposto per due settimane”. 
La seguente mail era ancora più surreale della prima: Zapata aveva dovuto ammettere che non c’erano condizioni, così come soldi o cachet. La successiva risposta di Robin ricalcava il copione precedente: inizialmente confessava che era difficile trovare un accordo data la mancanza di fondi ma, in un secondo momento, un nuovo messaggio affermava che Woody Allen non solo accettava di prestare la sua voce ma si offriva di partecipare al progetto come co-produttore, supervisionando l’intero prodotto.
Perché scegliere Woody Allen
Zapata ritiene che l’autore di capolavori come “Manhattan” e “Io e Annie” si sarebbe potuto identificare, almeno in parte, con la storia. “Sia Fischer che Allen erano ragazzi ebrei di Brooklyn che sono diventati, nei loro campi, dei veri miti. Credo che questa sia stata la chiave affinché si convincesse”. Il cortometraggio, che dovrebbe essere completato e uscire nel 2024, è stato realizzato dal suo studio di Bilbao, lo Studio KA, ed è co-diretto dal suo collaboratore abituale, l’italiano Lorenzo Degl’Innocenti. “Lui si occupa della parte più grafica e visuale e io della sceneggiatura e della produzione”.
Il film è stato concepito come un primo passo verso un futuro lungometraggio sull’infanzia di Bobby Fischer, “The Game of the Century”, presentato agli investitori al Cartoon Movie 2022 e attualmente in fase di scrittura e finanziamento.
A proposito della sua esperienza di riprese con Allen, Zapata dice di essere ancora colpito dalla sua professionalità. “È arrivato alle riprese conoscendo il copione a memoria, non ho quasi dovuto dirigerlo, gli ho detto di cambiare quello che voleva ma non ha voluto, perché crede che, in ogni situazione, si debba sempre rispettare il regista”.

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