La notizia rotta, ma noi abbiamo il metodo per aggiustarla. Non nasconde la propria ambizione Jimmy Wales, il fondatore dell’enciclopedia collaborativa Wikipedia, nel presentare la sua nuova iniziativa, Wikitribune. Di fronte al proliferare delle fake news online gi i colossi come Facebook, Google e Twitter si sono attivati con iniziative specifiche per garantire l’affidabilit delle notizie che circolano sui social network.
Ma l’iniziativa di Wales punta ad andare oltre. Il lancio della campagna di crowdfunding per il nuovo sito ambisce ad attaccare la diffusione di notizie false con una strategia basata sul modello wiki, mettendo insieme giornalisti professionisti, lettori e la comunit di Wikipedia per produrre storie giornalistiche globali controllate con fact-checking.
L’accesso all’informazione del nuovo sito sar gratuito mentre il business model, che esclude gli introiti pubblicitari, si basa su abbonamenti mensili da parte di comunit e organizzazioni che commissionano le storie giornalsitiche. I critici non hanno mancato di sottolineare che l’ambizione di creare una”Wikipedia delle news” si scontra con le difficolt che l’enciclopedia online pi famosa del mondo si trova gi ad affontare nella pubblicazione delle proprie voci.
Attualmente l’obiettivo della campagna di crowdfunding mira a pagare dieci giornalisti con una sottoscrizione minima di 10 dollari. In due giorni hanno contribuito alla campagna oltre 5.400 persone, con una somma non specificata ma che il sito indica sufficiente per assumere due giornalisti.
Sempre improntata a un ruolo rilevante degli utenti la nuova iniziativa di Google che gi aveva annunciato un programma per garantire l’autenticit delle notizie sulla propria piattaforma Google News. Il motore di ricerca ha lanciato infatto modifiche all’algoritmo di ricerca per garantire la qualit dei risultati della search, non solo basandosi sull’autorevolezza delle fonti, ma tenendo anche conto delle segnalazioni fatte dalle singole persone.
Gli utenti potranno cos segnalare i testi dei suggerimenti forniti per il completamento automatico delle ricerche e degli “snippet”, le brevi sintesi accoppiate ai link nelle ricerche, che siano chiaramente inaffidabili o che abbiano contenuti espliciti di odio, razzismo, offesa o istigazione alla violenza
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