Il programma SuperTruck 2 è stato concepito negli Stati Uniti, nell’ambito di una partnership tra pubblico e privato, dal Dipartimento dell’Energia per dare più di un incentivo ai costruttori nazionali – e non solo – di camion e veicoli pesanti per arrivare a raggiungere un significativo miglioramento dell’efficienza del trasporto del 100%, in confronto a un equivalente semirimorchio del 2009, da cui sono partite le operazioni.
Il percorso non è stato facile, i tecnici di Volvo Trucks si sono dovuti misurare con una lunga serie di sfide, tra le quali non si può dimenticare la pandemia, che ha messo non poco il bastone tra le ruote. Nonostante ciò, gli ingegneri del costruttore di origine scandinava sono riusciti a cogliere un obiettivo eccezionale: il loro veicolo sperimentale ha superato il limite fissato dal Dipartimento dell’Energia, andando ben oltre le più rosee aspettative riuscendo ad agguantare un progresso del 134% nell’efficienza del trasporto.
I segreti del Volvo SuperTruck 2
Il Volvo SuperTruck 2 è stato concepito seguendo dei criteri specifici, dal punto di vista sia dell’aerodinamica sia dei materiali, per andare oltre ogni limite. Peter Voorhoeve, presidente di Volvo Trucks Nord America, ha dichiarato: “La collaborazione con il Dipartimento dell’Energia per il programma SuperTruck offre un’entusiasmante opportunità per spingere i limiti della tecnologia e per vedere cosa è possibile innovare nel trasporto pesante e quali soluzioni possono essere adattate alla produzione”.
Dunque, l’aerodinamica avanguardista e avanzata è il sentiero per raggiungere la massima ottimizzazione dell’efficienza del carburante. A cominciare dalla cabina a forma di cuneo, fino al parabrezza inclinato e avvolgente, tutta la zona anteriore è stata concepita intorno a un cocktail di soluzioni che mette insieme raffreddamento ridimensionato, traino di un semirimorchio totalmente aerodinamico con carenature, minigonne e coda della barca, nonché un’altezza di marcia regolabile.
L’intera combinazione di trattore e rimorchio è stata congegnata per garantire una resistenza minima, più bassa del 50% rispetto al modello di riferimento Volvo Trucks del 2009. Un risultato che discende dai trattamenti aerodinamici del rimorchio, oltre che dall’ottimizzazione delle minigonne e della coda del veicolo trainato. I camion elettrici stanno facendo degli incredibili passi in avanti.
Gli ulteriori sviluppi degli ingegneri
Oltre ai progressi di tipo aerodinamico, i preparatissimi tecnici Volvo hanno messo in pratica diverse strategie per abbassare il peso sulla bilancia, fino ad arrivare ad avere una massa a vuoto (contando la motrice e il semirimorchio) più bassa di ben 2 tonnellate rispetto a un modello di tipo convenzionale. La cabina, più leggera e corta, nonché dalla forma a cuneo e dal parabrezza inclinato, è collegata a un telaio in alluminio che sfrutta un sistema di assale motore ottimizzato e leggero con un singolo albero di trasmissione in materiale composito. Infine, le carenature e la coda contribuiscono a migliorare del 50 per cento il livello di resistenza al cospetto dell’esemplare standard.
Questo prototipo di SuperTruck 2, tra l’altro, è dotato di un sistema microibrido da 48 Volt che funziona anche da generatore con motorino di avviamento integrato. Questo consente di avere energia anche per le funzionalità di comfort del conducente, incluso un sistema di climatizzazione dell’abitacolo che è completamente elettrico, che può rivelarsi molto utile nelle lunghe attese nel traffico. Vedremo se questo progetto innovativo e ben ponderato di Volvo (che ha lanciato anche il primo monovolume elettrico della sua storia), troverà un’applicazione anche nella produzione di serie.