• 24 Novembre 2024 19:23

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Volkswagen vuole chiudere tre stabilimenti, lavoratori in rivolta

Ott 28, 2024

Sindacati dei lavoratori Volkswagen in rivolta dopo l’annuncio della decisione della Casa di chiudere tre stabilimenti. Il Cda di Volkswagen, infatti, avrebbe svelato l’intenzione del marchio di fermare la produzione in tre impianti, con decine di migliaia di dipendenti a rischio i cui posti, almeno per il momento, sarebbero tutt’altro che al sicuro senza prospettive di trasferimento presso altre sedi.

Crisi Volkswagen e impianti in chiusura

A finire nella bufera della polemiche dei sindacati è Volkswagen Germania, col brand che ha annunciato la chiusura prossima di tre stabilimenti. Come scritto da numerose testate tedesche, tra cui Bild die Welt, la Casa avrebbe comunicato alle sigle l’intenzione di fermare la produzione in tre dei dieci stabilimenti presenti sul territorio.

Nello specifico, si legge, tra gli stabilimenti interessati potrebbe esserci anche quello di Osnabrueck, che di recente ha perso una commessa sperata da Porsche. E stando a quanto riferito da Daniela Cavallo, presidente del Consiglio di fabbrica del Gruppo. VW chiederebbe una riduzione generalizzata del 10% della scala salariale aziendale e zero aumenti nei prossimi due anni.

Una situazione che preoccupa, e non poco, i lavoratori e anche la politica tedesca. Il portavoce del cancelliere tedesco Olaf Scholz, Wolfgang Buechner, in conferenza stampa a Berlino, rispondendo a una domanda sui piani trapelati dalle informazioni divulgate dal consiglio di fabbrica di Volkswagen ha infatti sottolineato: “Che Vw sia in una situazione difficile è risaputo. Ma per ora non ci sono notizie ufficiali e dobbiamo aspettare che Vw chiarisca. Eventuali decisioni sbagliate del management non devono ricadere sulle spalle dei lavoratori. Si devono mantenere i posti di lavoro”.

La rivolta dei sindacati

Una notizia che ha lasciato di stucco i sindacati dei lavoratori Volkswagen che si batteranno affinché la decisione presa dal Gruppo non abbia impatti negativi sulla forza lavoro. “È una profonda pugnalata al cuore” dei lavoratori della Volkswagen ha detto il sindacato IG Metall che ha contestato e respinto i piani di chiusura in Germania, definendoli “inaccettabili”.

Il sindacato ha minacciato conseguenze, sottolineando che i “piani aggressivi del consiglio di amministrazione non sono in alcun modo accettabili e rappresentano una rottura con tutto ciò che abbiamo sperimentato in azienda negli ultimi decenni”. Secondo il Consiglio di fabbrica del Gruppo, il gruppo sta pianificando la chiusura di almeno tre siti in Germania e il taglio di decine di migliaia di posti di lavoro.

“Ci aspettiamo che Volkswagen e il suo consiglio di amministrazione delineino concetti validi per il futuro al tavolo delle trattative, invece di fantasticare sui tagli ai posti di lavoro, dove la parte datoriale ha finora presentato poco più che frasi vuote” ha fatto sapere il sindacato. VW e il sindacato si incontreranno a Wolfsburg per il secondo round di contrattazione collettiva: “Se mercoledì VW confermerà il suo percorso distopico, il consiglio di amministrazione dovrà aspettarsi le dovute conseguenze da parte nostra”, ha dichiarato Thorsten Gröger, responsabile distrettuale dell’IG Metall.

Una decisione, quella della chiusura degli impianti, che se dovesse essere confermata saprebbe quasi di unicum nella storia della Casa. Infatti mai dalla sua fondazione, un secolo fa, Volkswagen ha chiuso una fabbrica in Germania. Una scelta che rappresenterebbe una rottura storica col passato.

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