AGI – I poliziotti delle Digos di Ferrara, Bologna, Ravenna e della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione hanno eseguito ventiquattro perquisizioni domiciliari, su delega della procura estense, nei confronti di altrettanti giovani ferraresi, indagati per apologia di fascismo, istigazione all’odio razziale, minacce e vilipendio delle Forze Armate. L’inchiesta nasce da un grave episodio avvenuto durante il periodo natalizio in un locale nel quartiere ebraico del capoluogo estense: gli indagati, presentatisi sul posto in uniforme arancione, dopo avere distribuito una serie di volantini inneggianti al Duce e al Fuhrer, avrebbero minacciato di morte alcuni clienti che tentavano di interrompere i ripetuti cori razzisti, filo-nazisti e di plauso per la morte di appartenenti alle forze dell’ordine.
Nonostante l’intervento delle volanti della Questura di Ferrara, gli indagati, tutti italiani, di età compresa tra i venti e i trent’anni, hanno continuato a inneggiare cori razzisti senza preoccuparsi delle conseguenze delle loro condotte. Gli agenti della Digos di Ferrara e della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, coordinati dalla procura della Repubblica del capoluogo emiliano, hanno sviluppato i profili dei giovani organizzando il blitz avvenuto all’alba del 14 febbraio. Sul posto sono presenti operatori specializzati della Polizia Postale, al fine di procedere alla preventiva analisi dei dispositivi informatici finalizzata alla ricerca di informazioni utili all’indagine. Alle operazioni di perquisizione ha partecipato anche il Reparto Prevenzione Crimine dell’Emilia Romagna. Le perquisizioni hanno permesso di sequestrare le uniformi utilizzate, armi bianche, volantini. e materiale di propaganda fascista.