AGI – Continuano a correre i tassi sui mutui e sui prestiti a imprese e famiglie, spinti verso l’alto dalla stretta monetaria avviata dalla Bce. In particolare, segnala il Bollettino mensile dell’Abi, il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è salito ad aprile al 4,03% (4,00% il mese precedente, 5,72% a fine 2007), come non accadeva da maggio 2012, quando risultava pari al 4,12%.
Il tasso medio sul totale dei prestiti si è invece attestato al 3,99% (3,80% a marzo e 6,18% prima della crisi, a fine 2007), anche in questo caso al top da maggio 2012, quando era pari al 4%. Infine, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 4,43% (4,30% il mese precedente; 5,48% a fine 2007), livello massimo da dicembre 2008, quando era pari al 4,52%.
Impieghi fermi ad aprile, frenano mutui
Frenano gli impieghi delle banche italiane ad aprile. Il totale prestiti a residenti in Italia, segnala il Bollettino dell’Abi, si è collocato a 1.708 miliardi di euro, con una variazione annua pari a -0,6% (-0,4% a marzo). I prestiti al settore privato sono risultati, nello stesso mese, pari a 1.457 miliardi di euro stabili rispetto ad un anno prima. I prestiti a famiglie e società non finanziarie sono stati pari a 1.317 miliardi di euro con una variazione annua nulla (+0,4% a marzo).
Secondo i dati ufficiali di Banca d’Italia, a marzo il tasso di variazione dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultato pari a -1,0% (-0,5% nel mese precedente, -5,9% a novembre 2013, il picco negativo). Il totale dei prestiti alle famiglie è invece cresciuto dell’1,9% (+2,5% nel mese precedente; -1,5% a novembre 2013). La dinamica dei finanziamenti alle famiglie è risultata in calo rispetto al mese precedente per la componente dei prestiti per l’acquisto di abitazioni (+3,2% rispetto a +3,7%) e in aumento per il credito al consumo (+3,3% rispetto a +3,1%).
Nel quarto trimestre del 2022 la quota di acquisti di abitazioni finanziati con mutuo ipotecario è scesa al 65,3% (da 68,0% nel trimestre precedente). Il rapporto fra l’entità del prestito e il valore dell’immobile è sceso al 77,3% dal 79,0% del trimestre precedente.