AGI – “Siamo vicini ai livelli in cui fermare i tassi”. Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, è intervenuto all’evento ‘Il futuro dell’inflazione’ organizzato dall’Ispi. “Ci sono segnali per cui in qualche modo possiamo essere rassicurati rispetto ai rischi forti che temevamo l’anno passato”, ha spiegato Visco per il quale “bisogna essere molto cauti nel modo in cui ci esprimiamo“, in quanto, “a bocce ferme, se non succede niente, è una sfida continua”, per cui “bisogna chiedersi cosa fare adesso: noi guardiamo i dati e in base a essi prendiamo le decisioni”.
A proposito di dati, il governatore ha ricordato che “l’occupazione tiene”, che “l’inflazione è scesa”, però “abbiamo da guardare all’inflazione di fondo” e “qui notiamo un rallentamento della discesa che non è molto forte”. Insomma, “è difficile dire dove la Banca centrale voglia andare perché dobbiamo avere contezza” dei dati e “vedere l’inflazione dove va, perché in base a essa vanno” i tassi di interesse, ma per il momento “gli effetti di restrizione monetaria ancora non sono del tutto evidenti”. Insomma, ha concluso Visco, per il futuro della politica monetaria “dipende da ciò che succede”, tuttavia “siamo vicini ai livelli in cui fermare i tassi”.
“Ci sono stati degli interventi necessari durante la pandemia, ma non possono essere strumenti permanenti da tenere nel tempo. Il superbonus doveva finire presto, che sia cresciuto con meccanismi un po’ strani lo abbiamo detto noi ma anche altri“, ha concluso.