• 3 Maggio 2024 0:20

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Vincita record Superenalotto: 209 milioni e il parco auto da sogno diventa reale, insieme alla F1

Ago 16, 2019

A Lodi tutti si domandano chi sia ad avere vinto gli oltre 200 milioni del jackpot più alto nella storia. Il 6 al Superenalotto di agosto 2019 che vale esattamente 209.160.441 euro è di quelli record, per davvero. Di quelli anche esagerati, che se verosimilmente vinti da un singolo come pare, fanno letteralmente stare male, prima che bene, quel “poveretto” che si ritrova tale peso a otto zeri in banca.

Pensando da sognatore dei motori con quattro ruote allora, ci si può inventare con calma un parco auto non più da sogno, ma da rombante (non elettrificata) realtà. Azzardiamo qualche ipotesi, contando i soldi vinti al netto delle tasse. Non sono poche le imposte tricolori su questo tipo di vincite, il 12%. Vuole dire che chi ha fatto il 6 dei record si porta a casa “puliti” 184.061.188,08 euro. Poiché il primo pensiero dovrebbe essere buono in senso pieno del termine e non egoistico, un’altra quota fissa andrebbe subito messa in beneficienza. Di quello però non è banale argomentare come delle auto, limitiamoci allora a fantasticare, o suggerire al vincitore, come spendere 183 milioni di euro vinti nel mondo auto.

Hypercar, Supercar, Storiche e non solo

Volendo ingozzarsi di supercar e hypercar in pezzo unico, con quella cifra di 184 milioni ci si possono permettere in sequenza le World’s Top expensive. One-off già vendute o meno che siano, forse usate o solo “tenute sotto la cappa di vetro” la negoziazione sul prezzo non sarebbe un limite, per chi ha nel cassetto centottantaquattro milioni di euro.

E allora, vai di Bugatti Chiron, Pininfarina Sergio Ferrari, Aston Martin Valkyrie, Bugatti Veyron, Lykan Hypersport, McLaren P1 LM, AMG One, Pagani Huayra Roadster, Koenigsegg Regera, Maybach Exelero, Zenvo TS1 GT, Mazzanti Evantra, LaFerrari, Lamborghini Aventador Roadster e Veneno, Bentley Mulsanne. Avanzano ancora soldi, che per gli oneri di manutenzione vanno tenuti in conto, se si usano anche, queste auto.

A volerli spendere in modo personalizzato, senza rincorrere “roba già vista” ci si può anche rivolgere direttamente al più simbolico brand per benestanti, Rolls-Royce e farsi confezionare una vettura su misura, come fece qualcuno con la Sweptail vista due anni fa a Villa d’Este. Anzi, meglio ancora, visto che al tempo si parlò di una decina di milioni, si potrebbe farsene fare una ventina (con lo sconto) di Rolls-Royce a proprio gusto, le cosiddette Bespoke.

Secondo una logica strategia di portafoglio però, spendere bene i denari vinti con le auto vuole dire divertirsi ma non dissanguare il salvadanaio. Occorre differenziare il più possibile. Certi modelli di pregio lasciano il segno e anche il valore, nel tempo, altri no. Si parla quindi non solo di auto attuali ma anche di storiche pregiate, magari da scovare con fatica o prendere a un’asta come quelle di RM Sotheby’s. Il suggerimento di mix potrebbe essere prendere sia modelli storici di massa, toccati con mano da tutti, sia estreme da urlo rarissime nemmeno mai viste dalle masse, come Mercedes CLK GTR e simili (guardacaso costano qualche milione, come quelle di oggi).

Oppure, rinunciando a quasi tutte le altre, un poker di vere e proprie auto “inestimabili”: assolutamente Ferrari, come la 250 GTO (un esemplare del 1962 è stato venduto a 48 milioni); Mercedes, come la W196 F1 venduta a 30 milioni; AlfaRomeo, come la 8C (storica) che può avvicinare i 20 milioni e anche Porsche, magari una 917. A questo punto però, finita la fatica del trovarle e negoziarle, diventa garantito il valore nel tempo ma …Difficile dormire la notte, concentrando il valore in pochissimi modelli.

Una Lambo non può mancare, nel garage di un arricchito con sei e più zeri (anche se qualcuno con una voce pesante diceva fossero le Ferrari certe auto...)

Una Lambo non può mancare, nel garage di un “arricchito” con sei e più zeri (anche se qualcuno con una “voce pesante” diceva fossero le Ferrari certe auto…)

Numeri del fato

Dato che sestina vincente è 7, 32, 41, 59, 75, 76 (con numero jolly 21 e superstar 11) ci si potrebbe anche dedicare al fato, per onorarlo associando a ogni numero un’auto. Quindi il vincitore dovrebbe faticare a scegliere il metodo e andare ad acquistare modelli che richiamano questi numeri. Il 7 deve essere in onore tutto british, a Colin Chapman: Lotus Seven, è scritto nel nome stesso dell’auto. Magari una delle prime uscite nel 1957 e, già che non mancano quattrini e siamo volati in UK… Si potrebbe ricercare anche una delle splendide moto 500 da GP guidata da Barry Sheene (correva, vinceva e purtroppo cadeva con il 7).

Per gli altri numeri, azzardabile una vettura storica o classica prodotta negli anni di quel numero, durante il secolo scorso. Appetibili come investimento o singolarità, sarebbero: una Rolls-Royce Phantom II del 1932; una Oldsmobile Series 60 coupé del 1941; il vano tentativo di puntare alla 256 F1 schierata nel Mondiale 1959 dalla Ferrari; una Lamborghini Countach del 1975; infine la Aston Martin V8 del 1976. Sbizzarrirsi sarebbe legittimo, con 184 milioni da spendere, spaziando su qualunque auto piaccia di quegli anni e regalandosi pure la vacanza per andare a prenderla.

Mercedes CLK GTR, tanta roba come dicono molti che nemmeno la potranno mai toccare. Meglio della AMG One, per ora diciamo noi

Mercedes CLK GTR, “tanta roba” come dicono molti che nemmeno la potranno mai toccare. Meglio della AMG One, per ora diciamo noi

Boss del Motorsport?

Vinci 184 milioni di euro netti al Superenalotto e oltre a metterti in garage auto da sogno, puoi anche fare il salto nel motorismo sportivo: da semplice fan che cerca di arraffare un pass, a mega-manager con scuderia iscritta a ogni categoria iridata. Qui la scelta è molto varia e soprattutto molto rischiosa, di tramutarsi in un investimento a VAN = 0. Tradotto, soldi che non generano un ritorno al termine dell’avventura, salvo conquistare titoli e premi.

La prima opzione è spenderli tutti per competere nel WEC, che però è un mondiale marche, grandi marche nelle classi che contano: cederebbero il nome di squadra per una stagione, ma non il timbro indelebile sulle memorie di chi segue le gare. Pensare alle sole LeMans o Dakar, con tanto di proprio nome su un mezzo della squadra come conduttore. Fattibile però si resta un po’ nell’anonimato globale, senza vincere ed è durissima, pur potendo tentare ripetutamente.

Prendere quote di un buon team F1, piuttosto che essere il supremo di una scuderia secondaria, è questo il classico sogno popolare del Motorsport. Un Lord Hesketh moderno? Anche no, irripetibile nella F1 di oggi. Il suggerimento potrebbe essere quello di pensare a un prezzo 2019 scontato come quello della McLaren: svalutata negli ultimi anni ma ottima, per tradizione e legami con i modelli stradali, o da pista non F1. Con i 184 milioni netti del Superenalotto un bel terzo, quasi, di scuderia lo si potrebbe prendere. E divertirsi poi a lusingare Alonso. Per farlo salire sulla monoposto della 500 Miglia Indianapolis e scimmiottare il miglior Ron Dennis dei tempi d’oro, con lo stesso giubbottino edizione limitata indossato da manager e suo top-driver.

Vincitore Superenalotto manager e boss McLaren, fattibile

Vincitore Superenalotto manager e boss McLaren, fattibile

Regalagli un sorriso (e diventa padrone)

Aver fatto il 6 dei record con 184 milioni in cassa, permette anche di fare azioni benefiche dicevamo, ma di grandissima portata. Competono alla sfera personale e privata, prima che sociale. Qui invece rimaniamo nel poco nobile mondo auto, nel bene da fare agli automobilisti comandando marchi che contano. Si potrebbe accogliere uno dei molti tweet mezzi illeciti e finanziari di Elon Musk accordando una bella partecipazione nel capitale di Tesla. Nulla di pesante in assoluto, di fronte a un’azienda che vale, molto ma molto teoricamente, 39.5 miliardi di dollari sul mercato. Molto di sostanzioso invece, pensando a quanto ci ha messo di suo lo stesso Musk nell’ultimo aumento di capitale (un decimo) e quali sono i soci “pesanti” di Tesla. Con il 6 del Superenalotto nazionale ci si metterebbe a braccetto di Elon, comprando oltre 900.000 azioni Tesla. Mica cosa da poco, essere al timone di quella nuova casa auto che, nel bene o nel male, ha stravolto l’automotive in questi ultimo decennio ed è riferimento, per moltissimi. Il nome negli annali, nei libri di testo e su Wikipedia; il potere di influenzare in qualche modo, libero, il mercato degli EV premium.

Tesla, tanta capitalizzazione che sembra troppa, a molti

Tesla, tanta capitalizzazione che sembra troppa, a molti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close