AGI – Aveva inviato quattro mail ad indirizzi di uffici istituzionali, criticando pesantemente la Polizia municipale di Vercelli con termini come “criminali”, “un’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e all’abuso di ufficio, al servizio di un’oligarchia che controlla tutta la locale pubblica amministrazione, e persegue interessi privati in spregio di quello pubblico”, “delinquenti in divisa”: la Cassazione ha confermato la condanna emessa dal Tribunale di Vercelli contro un cittadino.
I fatti risalgono al 2019. La sentenza del Tribunale di Vercelli era già stata confermata dalla Corte di Appello di Torino. L’imputato aveva fatto ricorso in Cassazione facendo appello al “diritto di critica”, sostenendo che la sua volontà era solo quella di “ristabilire la corretta azione dell’ufficio a fronte di comportamenti censurabili di alcuni appartenenti al Corpo”.
La Corte di Cassazione, nel dichiarare inammissibile il ricorso, ha osservato che “detta condotta è qualificata come oltraggio ai sensi dell’art. 342, secondo comma, cod. pen. il quale punisce l’oltraggio c.d. “corporativo” per tale intendendosi quello rivolto nei confronti della Pubblica amministrazione, anziche’ al suo singolo funzionario, tale da lederne la personalità di ente collegiale”.