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Vicepresidenza Bce, De Guindos nominato dall’Eurogruppo

Feb 19, 2018

MILANO – Strada spianata allo spagnolo Luis De Guindos per la vicepresidenza della Bce: l’Eurogruppo lo ha indicato ufficialmente come candidato designato.

Una notizia data ormai per scontata dopo che l’Irlanda aveva ritirato il suo candidato – il governatore Philip Lane – alla successione di Vitor Costancio perché non c’era sufficiente appoggio. Passo annunciato dal ministro irlandese dell’economia, Paschal Donohoe, per lil quale “è meglio” che la decisione dell’Eurogruppo fosse presa “per consenso” e non attraverso un voto. Con il nome del governatore Lane “abbiamo ricevuto un sostegno e riconoscimento molto ampio, ma non sufficiente” per raggiungere il traguardo, ha spiegato il ministro irlandese entrando all’Eurogruppo.

Nel tardo pomeriggio è arrivato il passo ufficiale dai ministri finanziari della zona euro, che hanno dato “il sostegno” alla candidatura del collega spagnolo. La raccomandazione al Consiglio europeo, cioè ai capi di Stato e di governo europei, sarà adottata formalmente domani nel corso della riunione Ecofin. Su quella base il Parlamento europeo e il consiglio dei governatori Bce adotteranno una opinione e il Consiglio ue deciderà in via definitiva il 22-23 marzo. Parlamento europeo e Bce sono soltanto consultati. Il mandato di vicepresidente è di otto anni: scatterà dal primo giugno.

Trasversale il sostegno della politica europea al candidato spagnolo: “La Francia sostiene De Guindos, ha buone qualità per fare il vicepresidente, crediamo sia l’uomo gusto al posto giusto”, ha detto il ministro francese dell’economia, Bruno Le Maire, entrando all’Eurogruppo. “De Guindos appartiene alla mia famiglia politica, ha avuto un ruolo molto importante e ha un’ottima reputazione: credo che abbiamo trovato un buon candidato”, ha fatto eco il ministro tedesco delle Finanze, Peter Altmaier. Non è mancata la voce del commissario Ue Pierre Moscovici: “E’ un uomo competente” e “sarà in grado di far valere la sua esperienza nelle sue nuove funzioni”.

Quanto all’Italia, il ministro Pier Carlo Padoan ha mostrato cautela fino all’ultimo (“stiamo ancora valutando”). Anche perché dopo la corsa alla vicepresidenza, già si intravede il risiko per la sostituzione di Mario Draghi che scatterà nel 2019. C’è chi ritiene che la conferma della vicepresidenza a un “uomo del fronte sud” (da un portoghese a uno spagnolo) possa spianare, facilitare, la strada alla nomina di Jens Weidmann, attuale presidente della Bundesbank alla presidenza Bce. Anche se per molti sarebbe uno sbilanciamento eccessivo versa la linea dei falchi, oltre che un onere che non è detto la Germania si voglia assumere, e quindi non sarebbe impossibile trovare alla fine una scelta più moderata.

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