La fine delle restrizioni legate al Covid e la possibilità di viaggiare all’estero senza bisogno di tamponi non ha cambiato i piani di milioni di italiani. I road trip in Italia saranno gettonatissimi anche nell’estate del 2022, esattamente come accaduto nei due anni passati.
Le città d’arte e le località turistiche del Bel Paese saranno così la meta scelta da moltissimi italiani che, nonostante i costi dei viaggi in auto sono aumentati in maniera esorbitante, si sposteranno lungo lo Stivale alla guida del proprio veicolo. Prima di mettersi al volante, però, la Polizia Stradale raccomanda di verificare lo “stato di salute” del proprio veicolo, onde mettere a rischio la propria incolumità e quella delle altre persone che si trovano in strada. Anche perché, in caso di controlli, si rischiano sanzioni piuttosto salate.
Vecchie e poco curate: lo stato dell’arte del parco auto italiano
I dati dell’indagine “Vacanze Sicure”, condotta dal Servizio Polizia Stradale in collaborazione con Assogomma e arrivata alla sua diciassettesima edizione, parlano chiaro: il parco auto circolante nel nostro Paese diventa sempre più vecchio ed è sempre meno “curato”. I due anni di pandemia e la crisi economica che ne è scaturita hanno portato molti italiani a non cambiare auto né a provvedere alla manutenzione del veicolo.
Nel corso dei controlli della Polstrada sono state ispezionate quasi 13.500 vetture, con un’età media di poco inferiore ai 10 anni di età. E, al crescere dell’età, crescevano anche i problemi legati alla mancata cura e manutenzione dell’auto. Per le auto con meno di 10 anni di vista, gli agenti della Polstrada hanno rilevato problemi con gli pneumatici nel 25% dei casi; nelle auto più vecchie la percentuale sale addirittura al 40%.
Nel corso dei controlli effettuati dagli uomini della Polizia Stradaleè emerso che il 5% dei veicoli viaggia con equipaggiamento non omogeneo. Ossia, automobili che montano pneumatici di marche o modelli diversi sullo stesso asse o pneumatici invernali sull’asse trattivo e pneumatici estivi sull’asse posteriore. Se quest’ultima fattispecie è consentita dalla legge ma fortemente sconsigliata per ragioni tecniche, l’utilizzo di pneumatici di marche diverse sullo stesso asse è vietato dal Codice della Strada.
Le auto che circolano con gomme lisce (ossia, con battistrada inferiore agli 1,6 millimetri) sono addirittura di più: il 9% circa di quelle controllate per l’indagine “Vacanze Sicure”. Non mancavano poi veicoli che viaggiavano con danneggiamenti visibili a occhio nudo (5,4% del campione oggetto dell’indagine) o con equipaggiamento non omologato (3% delle auto). In quest’ultimo caso, gli automobilisti rischiano non solo una pesante sanzione pecuniaria, ma anche il ritiro della carta di circolazione e la mandata in revisione del veicolo.
“In sintesi – si legge nel rapporto che accompagna l’indagine della Polstrada – si può dire che tutti i dati sono in forte peggioramento, con un parco circolante sempre più vecchio e in pessime condizioni di manutenzione con problemi significativi alle gomme. Questa combinazione di fattori, unita al caldo, alle lunghe percorrenze e al sovraccarico delle auto in occasione degli esodi estivi, è prevedibile che possa avere un impatto negativo sulla sicurezza stradale“.
Incentivi per la manutenzione: la proposta della Polizia Stradale
Per ovviare allo stato delle cose, la Polstrada suggerisce di adottare politiche che incentivino gli automobilisti a prendersi maggior cura dei loro veicoli. Non solo sanzioni pecuniarie e blocchi alla circolazione, ma anche delle formule che rendano maggiormente sostenibili le spese per la sostituzione degli pneumatici o manutenzione del veicolo. La Polstrada, in particolare, sposa e fa sua l’ipotesi avanzata nei mesi scorsi di un incentivo per l’acquisto di pneumatici di classe “A” o “B”.
Una soluzione che porterebbe con sé diversi vantaggi. Non solo aumenterebbe in maniera significativa la sicurezza degli automobilisti, ma l’utilizzo di pneumatici di classe “A” o “B” permetterebbe di ridurre consumi ed emissioni. E visto il caro benzina degli ultimi mesi, si tratta di un fattore da non sottovalutare.