del Salone del Gusto è già qui. Parte oggi alle 10, con l’apertura degli stand in giro per Torino, l’undicesima edizione di una kermesse rivoluzionata a partire dal nome che ora ha in testa “Terra Madre”. A vent’anni dalla nascita la rivoluzione riguarda forma e sostanza. Niente più biglietto, nè padiglioni del Lingotto, ma pagode bianche spuntate come funghi in tutta la città. E nel disegno del suo creatore, Carlo Petrini, quella che un tempo era la costola più politica e agricola della manifestazione, Terra Madre appunto, adesso è al centro di tutto: «La nostra rete nel mondo deve essere messa in evidenza e lo facciamo a partire dal nome della manifestazione – conferma Daniele Buttignol, segretario generale di Slow Food Italia – Ci saranno oltre 7mila delegati da 143 paesi, venerdì sfileranno per le vie di Torino, ma tutti i giorni saranno qui a discutere di come “voler bene alla terra”».
L’intervista a Carlo Petrini: “Con un vestito nuovo dopo vent’anni, speriamo che funzioni”
Una rivoluzione anche nei numeri, il milione di passaggi è un obiettivo che nessuno ammette, ma che si attendano centinaia di migliaia di persone è innegabile. Il momento più solenne sarà domani quando il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, arriverà a Torino per l’evento. Oggi alle 15 però sarà il ministro della Cultura, Dario Franceschini, a tagliare il nastro della kermesse in quel mercato italiano e internazionale che ospita centinaia di produttori, selezionati da Slow Food, e offre la dimostrazione plastica del lavoro, iniziato trent’anni fa, per avere sulle tavole di tutti il “cibo buono, pulito e giusto”. La dimensione educativa