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Vertice di Conte con Pd e M5S. Delrio: “Passi avanti”. Marcucci: “Serve chiarimento” – Rai News

Ago 31, 2019
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31 agosto 2019

Giuseppe Conte ha incontrato a Palazzo Chigi le delegazioni del Pd e del M5S. Due ore di colloquio nelle quali si è cercato di comporre le tensioni e le difficoltà di intesa politica. Prima di ricevere le due delegazioni, il premier incaricato era salito al Colle per un colloquio con Mattarella.

Si tratta sul programma, tema che è stato al centro della ‘mossa’ di ieri di Di Maio, quando il capo politico del M5S ha posto come condizione per andare avanti l’accettazione dei suoi 20 punti. La vice segretaria del Pd, Paola De Micheli aveva chiesto un chiarimento a Conte e ribadito che il Pd non avrebbe accettato l’ultimatum.

Al termine del vertice a Palazzo Chigi, se per il capogruppo Pd alla Camera Delrio sono stati fatti “ulteriori passi avanti”, per il capogruppo Pd al Senato Marcucci “serve un chiarimento politico dal M5S”. “Teniamo il punto sull’agenda, nessun malumore”, chiarisce il capogruppo 5 Stelle Francesco D’Uva.

“Andiamo avanti, teniamoci aggiornati”. Giuseppe Conte ha fatto il punto con le delegazioni Pd-M5S: un incontro, rivelano fonti parlamentari, tenuto in un clima “positivo”. Il premier incaricato ha approfondito il lavoro ‘accostando’ i due documenti con cui i capigruppo dem e pentastellati si erano presentati consultazioni alla Camera con lo stesso premier incaricato. “I punti in comune ci sono, vanno approfonditi, il lavoro procede”, spiegano le stesse fonti. Conte avrebbe lasciato trapelare un certo ottimismo sulla possibilità di intervenire positivamente sulle questioni nate dopo la dura presa di posizione di Luigi Di Maio.

Entro domani sera incontro con Di Maio e Zingaretti

Il premier si sarebbe preso una giornata, domani (domenica) per continuare il lavoro di elaborazione in modo da arrivare al più presto, forse già lunedì, ad un nuovo confronto con i capigruppo che potrebbe anche essere risolutivo.

E’ stato concordato un incontro entro domani sera fra il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, il capo politico M5s Luigi Di Maio e il segretario del Pd Nicola Zingaretti per dire la parola definitiva delle due forze politiche sulla nascita del Governo Conte bis. Di Maio e Zingaretti attendono la convocazione.

Conte, è stato spiegato ad Askanews da fonti autorevoli della possibile nuova maggioranza, nell’incontro con Di Maio e Zingaretti presenterà ai due leader di M5S e Pd la propria sintesi rispetto al programma del possibile Governo rosso-giallo sulla base delle indicazioni ricevute dai partito. Se Di Maio e Zingaretti converranno sulla proposta di Conte si affronterà il nodo del patto politico di legislatura Pd-M5s che dovrà garantire l’attuazione di quel programma, inclusi equilibri, coinvolgimento di altre forze politiche, composizione della squadra di Governo, possibilità o meno di alleanze anche elettorali fra i potenziali neo alleati di Governo M5s e Pd.

L’incontro, secondo quanto convenuto fra premier incaricato e le due forze politiche rosso-gialle, dovrà essere in ogni caso definitivo e il suo esito scandirà i tempi della durata dell’incarico a Conte. Ove non si raggiungesse l’intesa Conte tornerebbe al Quirinale entro lunedì a rimettere il mandato. Ove invece, come il buon esito del tavolo sul programma lascia pensare, il patto politico venisse consacrato, il timing della nascita del secondo governo Conte vedrebbe il premier impegnato fra lunedì e martedì in nuove consultazioni con parti sociali e, in raccordo con M5S e Pd, definizione della sua nuova squadra.

Riunito stato maggiore del M5S

Il capo politico M5S Luigi Di Maio ha riunito lo stato maggiore del movimento per fare il punto sulla situazione della formazione del governo. La riunione avviene in un appartamento privato del centro di Roma e vi prendono parte i “big” del M5S, inclusi i capigruppo alla camera e al senato che hanno incontrato, questa mattina, la delegazione Pd e il premier incaricato Conte.

Delrio: “Fatti passi avanti, Conte farà la sintesi”

“Abbiamo continuato l’approfondimento dei dossier insieme al presidente del consiglio incaricato, quindi abbiamo fatto ulteriori passi avanti”, ha detto Graziano Delrio, capogruppo del Pd alla Camera lasciando Palazzo Chigi al termine dell’incontro con Giuseppe Conte e i capigruppo del Movimento 5 stelle. “Il presidente del consiglio incaricato si incaricherà di fare una sintesi quasi definitiva del lavoro di oggi”, ha detto.

Marcucci: serve chiarimento politico da M5S

“Sul fronte politico c’è bisogno di un chiarimento, ci aspettiamo che avvenga da qui a breve, ma non era sul tavolo” dell’incontro di Palazzo Chigi. “Abbiamo lavorato sui punti”, dice il capogruppo Pd al senato Andrea Marcucci ai cronisti dopo la riunione sul programma a palazzo Chigi. Avete avuto rassicurazioni? “sui contenuti si'”. Così ha risposto ai cronisti all’uscita di Palazzo Chigi il capogruppo dem in Senato.

D’Uva: teniamo il punto sull’agenda

“Non mi risultano mal di pancia” nel M5S, “è chiaro che stiamo tenendo il punto sul programma, sull’agenda politica”, dice il capogruppo 5 Stelle Francesco D’Uva. “E’ normale che bisogna farsi sentire perché un governo si fa per portare avanti una agenda che si vuole portare avanti”, chiarisce. “Chiarimento con Pd? Non siamo interessati, vogliamo parlare di temi, di programmi e di quello che serve al Paese. Segnale da incontro Conte-Mattarella? Dovete chiedere a Conte”. Così il capogruppo alla Camera del M5S

“Ci rivedremo nelle prossime ore”, ha annunciato il capogruppo del Movimento Cinquestelle al Senato Stefano Patuanelli parlando con i giornalisti. “Abbiamo parlato di temi e non di poltrone. Il punto politico? I temi sono il punto politico”, ha aggiunto Patuanelli. “Il rischio di un passo indietro di Conte? Non mi sembra sia successo…” ha risposto Patuanelli a una domanda dei giornalisti in merito ad alcune indiscrezioni che si erano diffuse in mattinata.

Quanto ai contenuti il capogruppo alla Camera D’Uva ha sottolineato che per quanto riguarda il decreto sicurezza bis “bisogna lavorare solo sui rilievi fatti dal Capo dello Stato”. Che segnale è l’incontro al Colle di Colle? “Va chiesto al premier” ha tagliato corto D’Uva.

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