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Juventus, Allegri si gode Cuadrado. Il jolly provvidenza

Ott 25, 2016

martedì 25 ottobre 2016 09:54

TORINO – Una Juve al Cuadrado. Lo snodo della stagione bianconera è già di quelli che possono indirizzare il futuro, in campionato e in Champions League. L’antipasto è, domani, la Sampdoria, prima del doppio piatto forte rappresentato dall’incrocio scudetto con il Napoli e dal «ritorno» con il Lione, prima dell’ultimo impegno in casa del Chievo prima della sosta per le Nazionali. Un ciclo decisamente probante cui i campioni d’Italia si presentano senza uno dei suoi uomini simbolo, Paulo Dybala, fermato da una lesione al flessore della coscia destra che gli farà saltare i quattro impegni in calendario e anche la doppia sfida di qualificazioni mondiali dell’Argentina contro Brasile e Colombia. Tornerà, a meno di sorprese, a metà novembre.

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DERBY – Considerando che Pjaca è ancora ai box per il problema al perone rimediato con la Croazia durante la scorsa sosta e che Mandzukic non è ancora al meglio dopo il problema muscolare che gli ha fatto saltare Lione, lo scenario, là davanti, non è dei più rosei. Il campo delle alternative per supportare Higuain si restringe. Una di queste però ha già dimostrato di saper fare eccome la differenza. Parliamo di Juan Cuadrado, il jolly che nella sua esperienza in bianconero è già stato decisivo in più occasioni. Lo scorso anno arrivò a fine mercato accompagnato da una buona dose di scetticismo ma impiegò pochissimo a mettere il suo timbro. La data cerchiata in rosso è il 31 ottobre 2015: il suo gol in pieno recupero regala il derby alla Juve e una enorme boccata d’ossigeno al suo allenatore, dopo un inizio choc di stagione. Proprio da quella rete partì la grande rimonta dei bianconeri che ha portato al quinto scudetto di fila. Il bilancio di Cuadrado fu di 40 presenze e 5 centri in totale, tutti di un certo peso: con Toro, appunto, Fiorentina, Frosinone (in piena volata tricolore), Bayern Monaco (prima che il sogno del trionfo in casa dei bavaresi svanisse) e Palermo. Dzeko ha segnato otto reti, con quattro assist al suo attivo, e metà bottino lo ha messo a segno nelle ultime tre partite. Vuole migliorare ancora. Adesso ha la possibilità di farlo, perché domani sera sarà ancora lui a guidare l’attacco della Roma a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Il posto da titolare non è in dubbio, ha allontanato la panchina con i gol. Dzeko ora spera di poter ripetere le gesta di Batistuta, che con i suoi venti gol diede un grande contributo per lo scudetto conquistato nel 2001. Alla nona giornata il centravanti argentino aveva un gol in più (9) e a differenza di Dzeko aveva segnato soprattutto in trasferta: sette reti su nove.

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