VERONA – È di una 46enne marocchina, residente a Verona, il cadavere smembrato ritrovato tre giorni fa in un campo a Gardoni Valeggio sul Mincio, nel veronese. Lo confermano fonti dei carabinieri di Villafranca, dopo che il sindaco di Valeggio, come riporta il Corriere del Veneto, aveva anticipato questa informazione. La morte viene fatta risalire a circa 24-48 ore precedenti il ritrovamento. La donna era in Italia da circa 20 anni, regolare sul territorio, e viveva svolgendo lavori saltuari, come badante e addetta alle pulizie. Era separata da tempo dal marito, anche lui marocchino, che ora è ricercato dagli investigatori.
Stando a quanto rivelato dalle autorità e confermato dal sindaco, Angelo Tosoni, la vittima non è di Valeggio: la donna, con indosso solo biancheria intima, sarebbe stata uccisa e fatta a pezzi in un’altra località, probabilmente sempre nel veronese, e scaricato nella frazione di Gardoni in un’area notoriamente poco frequentata. L’assassino potrebbe aver usato una sega a motore.
Il luogo del ritrovamento, infatti, è a ridosso di un uliveto e a poca distanza da un ex deposito militare. Si tratta di un’area in cui sono presenti numerosi animali selvatici, compresi i cinghiali, su cui contava forse l’assassino perché del corpo non restasse alcuna traccia.
All’identificazione i carabinieri sono giunti grazie agli indizi delle ricognizioni medico legali. La vittima viveva da sola, senza figli, dopo la separazione dal marito. I Carabinieri di Verona hanno confermato che le indagini si stanno focalizzando sulla vita della donna e sulle sue frequentazioni.