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Venti coltellate, così Monica ha ucciso sua figlia Chiara

Feb 19, 2023

AGI – Le ha inferto più di venti coltellate in varie parti del corpo con un coltellino a serramanico e le ha anche stretto un cavetto telefonico al collo per strangolarla. Emergono drammatici elementi sulla morte di Chiara Carta, la ragazza di 13 anni, uccisa ieri pomeriggio dalla madre Monica Vinci, 52 anni, originaria di Nureci, che ha cercato poi di togliersi la vita lanciandosi da una finestra del primo piano della casa di via Martiri del Risorgimento, a Silì, dove la tragedia si è consumata.

Il medico legale Roberto Demontis eseguirà l’autopsia martedì prossimo, nell’ospedale San Martino di Oristano, dove la salma della ragazza è stata trasferita ieri. Monica Vinci resta ricoverata nell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, monitorata 24 su 24. Non è in pericolo di vita, ma in uno stato molto precario. Gli inquirenti non l’hanno ancora sentita. Lo faranno appena ce ne saranno le condizioni. Al momento è indagata per omicidio e non c’è alcun provvedimento a suo carico.

In ospedale, a Oristano, ieri sera è stato trasportato anche l’ex marito della donna Piero Carta, il papà di Chiara, sottufficiale della polizia locale: ha avuto un leggero malore e ha dovuto ricorrere all’assistenza dei medici del pronto soccorso. La casa di Silì è stata posto sotto sequestro. Stamane qualcuno ha deposto sulla ringhiera un mazzolino di rose. È li che ieri poco dopo le 14 si è consumata la tragedia. Le anticipazioni emerse nella serata sono state confermate stamane: Monica Vinci ha aggredito la figlia Chiara col coltello.

La ragazza ha cercato di fuggire e difendersi, come provano anche alcune ferite sul corpo della mamma. Ma la furia omicida è stata troppo forte e Chiara è caduta in bagno, nel sangue, morendo. Monica Vinci le ha stretto al collo anche un cavetto telefonico per strangolarla. Cosa può aver scatenato nella sua mente un rabbia tanto feroce nei confronti della figlia? A questo domanda stanno cercando una risposta gli inquirenti. Le indagini sono affidate alla Squadra mobile di Oristano guidata dal dirigente Samuele Cabizzosu e sono coordinate dal sostituito procuratore della repubblica di Oristano Valerio Bagattini. 

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