Rimbalza in questi giorni dagli USA, ripresa anche dall’agenzia Reuters, la notizia che i vertici Ford avrebbero pianificato di sviluppare la vendita di alcuni modelli di auto attraverso il web in modo più serio e soprattutto massivo, rispetto a quanto buona parte dei competitor ha già provato a fare sinora. Il passo è rivolto al mercato più discusso ma soprattutto di maggiore sviluppo per certi segmenti di auto nell’immediato futuro, ovvero quello cinese.
Tutti ci pensano, quasi tutti ci stanno già lavorando, ma il come presidiare al meglio quella fetta sempre più importante di mercato automobilistico che ha connotati diversi da quelli di Europa e America, non è ancora stato definito e nemmeno lo sarà nel breve. Saranno i testi di Economia aziendale a citare casi virtuosi o fallimentari, da qui a uno o due decenni, per il settore automotive nel grande boom veicolistico cinese accompagnato dalla transizione verso gli EV (veicoli elettrici). Intanto pare che Ford sia in fase di definizione accordi con il colosso Alibaba per vendere in maniera semplice, persino attraverso un dispositivo mobile, le proprie vetture dedicate alla grande Cina.
Se Ford non è al momento uno dei marchi più crescenti in Cina, nemmeno contando i suoi accordi con produzioni locali, di casi utili alle piccole serie in edizione limitata ben vendute online se ne contano invece già molti, anche per marchi italiani, Alfa e Maserati ad esempio. La vendita di grande massa è però un’altra cosa, che può rivoluzionare la rete distributiva e variare i pesi dentro la filiera dell’auto in un mercato che davvero ne faccia ampio uso, dando nuove dimensioni ai punti di ritiro vettura, per esempio, ai metodi di pagamento con relative transizioni e commissioni, oltre che maggior valore ad attori del web come appunto i mercati virtuali, qualora siano capaci realmente di rendersi utili all’acquisto in gran quantità di un bene che, genericamente, si chiede prima di toccare con mano e magari provare.