Che non sia un momento d’oro tutti lo sanno così, dopo un agosto da dimenticare, anche il mese di settembre è stato chiuso con un grande affanno da parte del mercato dell’auto in Italia. Il calo è a doppia cifra (-10,7%) grazie ad appena 121.666 nuove immatricolazioni, nettamente inferiori alle 136.316 unità dello stesso mese del 2023. Tuttavia, per adesso l’andamento dei primi nove mesi dell’anno si attesta in una risibile crescita del 2,1% rispetto al 2023, raggiungendo un totale di 1.202.122 unità. Chissà se questo trend verrà confermato anche nella coda di 2024. Preoccupa, invece, il paragone con l’ultimo anno prima della pandemia di Covid-19: -18,1%.
Gli incentivi danno la spinta
Sul fronte delle auto elettriche, merito specialmente del contributo degli incentivi, le BEV (Battery Electric Vehicles) crescono del 29%, raggiungendo una quota di mercato del 5,2%: +1,5 punti percentuali rispetto ad agosto e +1,6 su settembre 2023. Le PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicles) rimangono sostanzialmente stabili al 3,4% (-0,1 punti percuntuali su agosto e -0,6 su settembre 2023), portando la quota totale delle ECV all’8,6% (+1,0 p.p. su settembre 2023).
Michele Crisci, Presidente di UNRAE ha commentato così la situazione degli incentivi statali: “I risultati di settembre, con un secondo calo consecutivo delle immatricolazioni, ma una forte crescita delle BEV, evidenziano l’urgente necessità di rifinanziare gli incentivi per la fascia di autovetture con emissioni 0-20 g/Km di CO2, rendendo immediatamente disponibili i 240 milioni di euro di fondi residui degli incentivi 2024″.
Come si distribuisce il mercato fra le alimentazioni
Osservando il comportamento delle alimentazioni, in settembre il motore a benzina perde 3,9 punti, fermandosi al 25,4% di quota, 29,4% nel cumulato (+1,2 punti percentuali). Il diesel in settembre retrocede al 12,7% (-2,8 p.p.) e al 14,1% nei 9 mesi (-4,6 p.p.), mentre il Gpl guadagna 1,3 punti, salendo al 9,3% nel mese e al 9,4% nel cumulato (+0,5 p.p.); il metano immatricola appena 9 autovetture nel mese, nei 9 mesi copre lo 0,1%.
Le vetture ibride salgono al 43,9% di share (+4,4 p.p.) e al 39,6% nel cumulato (+3,9 p.p.), con un 13,9% per le “full” hybrid e 30,0% per le “mild” hybrid in settembre. Come anticipato, le auto BEV in settembre crescono del 29% e guadagnano 1,6 punti, posizionandosi al 5,2% del totale (al 4,0% in gennaio-settembre), mentre le PHEV si fermano al 3,4% (-0,6 p.p. e al 3,3% nei 9 mesi).
Le auto più vendute
Nonostante il Gruppo Stellantis annunci un calo mostruoso del -33%, complice l’addio simultaneo della Fiat 500 e della Lancia Ypsilon ex FCA, la Panda resta leader delle preferenze anche a settembre, staccando di netto la Dacia Sandero che viene braccata a sua volta dalla Jeep Avenger che, almeno nel Bel Paese, performa in modo eccezionale. La classifica dei modelli più venduti è ricca di facce note, perché ci sono tante straniere che durante quest’anno si sono quasi sempre fatte trovare fra l’élite delle più apprezzate. Parliamo di vetture come: Toyora Yaris Cross, Peugeot 208, Renault Clio, Renault Captur, Dacia Duster, Volkswagen T-Roc e Opel Corsa. In poche parole il segmento B, compreso quello dei SUV, è dominante alle nostre latitudini. E non è di certo una novità. Di seguito la classifica con le vendite dettagliate dei primi dieci modelli di settembre in Italia:
Fiat Panda (7.030 unità)
Dacia Sandero (4.131)
Jeep Avenger (3.959)
Toyota Yaris Cross (3.241)
Peugeot 208 (3.191)
Renault Clio (3.187)
Renault Captur (3.053)
Dacia Duster (3.002)
Volkswagen T-Roc (2.520)
Opel Corsa (2.518)