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Vecchie CPU Intel, per alcune niente patch contro Spectre

Apr 4, 2018

Nei mesi scorsi Intel aveva dichiarato che anche i processori vecchi di un decennio avrebbero ricevuto un update del microcode per mitigare la vulnerabilità Spectre. Nelle scorse ore, dopo aver distribuito correttivi per i processori degli ultimi cinque anni, l’azienda ha cambiato idea.

Intel ha annunciato che i processori basati su architetture Penryn (2007), Yorkfield (2007), Wolfdale (2007), Bloomfield (2008), Clarksfield (2009), Jasper Forest (2010) e Atom “SoFIA” (2015) non riceveranno le patch promesse originariamente. L’azienda ha spiegato che “dopo un’indagine completa delle microarchitetture e delle capacità del microcode su questi prodotti” ha determinato che non rilascerà aggiornamenti per diverse ragioni tra cui:

  • Caratteristiche della microarchitettura che precludono un’implementazione pratica di funzionalità che mitigano la variante 2 (CVE-2017-5715)
  • Limitata disponibilità del software supportato in commercio
  • Secondo quanto affermato dai consumatori, la maggior parte di questi prodotti è implementata in sistemi chiusi e perciò dovrebbero avere una minore probabilità di esposizione a queste vulnerabilità.

Questo è quanto dice Intel, ma qual è la vera ragione? Non è un segreto che patchare la variante 2 di Spectre non è un’operazione semplice, come confermato dai molteplici errori fatti con le prime patch, pubblicate e poi rimosse.

Forse però la vera ragione per cui Intel ha gettato spugna è che nessun produttore di motherboard né Microsoft è probabilmente disposto ad aggiornare sistemi vecchi di 10 anni. Questo, in parole povere, è ciò che si cela dietro la frase “limitata disponibilità del supporto software in commercio”.

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Anche se è Intel a sviluppare i microcode dei propri processori, l’aggiornamento può essere distribuito solo tramite un nuovo BIOS o un update del sistema operativo. Se nessun produttore di schede madre né Microsoft è disposto a distribuire tali patch, allora non ha molto senso che Intel le sviluppi.

Con l’eccezione dell’Atom “SoFIA”, la maggior parte degli altri chip è piuttosto vecchia, quindi questa decisione non dovrebbe avere un impatto troppo negativo sugli utenti PC e le aziende che hanno acquistato chip Intel.


Tom’s Consiglia

Gli ultimi processori Intel Coffee Lake hanno già ricevuto tutte le patch necessarie. Una buona soluzione è il Core i5-8400 con sei core.

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