LA RIVELAZIONe
Il Corpo della Gendarmeria ha spedito una disposizione di servizio al personale interno dello Stato e alle Guardie Svizzere che controllano gli accessi, che segnala che 5 persone da questa mattina sono state «sospese cautelativamente dal servizio»
2 ottobre 2019
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L’indagine vaticana che ha visto martedì primo ottobre il prelievo di carte e pc in Segreteria di Stato e all’Aif, l’Autorità di informazione finanziaria, ha prodotto i primi clamorosi provvedimenti.
A quanto scrive l’Espresso, il Corpo della Gendarmeria ha spedito una disposizione di servizio al personale interno dello Stato e alle Guardie Svizzere che controllano gli accessi, che segnala che 5 persone da questa mattina sono state «sospese cautelativamente dal servizio».
Si tratta di due dirigenti apicali degli uffici della Segreteria, Vincenzo Mauriello e Fabrizio Tirabassi, di un’addetta all’amministrazione, Caterina Sansone, e di due alti dirigenti vaticani: mons. Maurizio Carlino, da poche settimane capo dell’Ufficio informazione e Documentazione, e il direttore dell’Aif Tommaso Di Ruzza.
«I suddetti – si legge nella nota firmata dal comandante Domenico Giani – potranno accedere nello Stato esclusivamente per recarsi presso la Direzione Sanità ed Igiene per i servizi connessi, ovvero se autorizzati dalla magistratura vaticana. Monsignor Mauro Carlino continuerà a risiedere presso la Domus Sanctae Marthae».
L’indagine è solo agli inizi, ma risulta all’Espresso che le «operazioni finanziarie compiute nel tempo», al centro delle indagini secondo il comunicato del 1 ottobre della Sala stampa vaticana, riguardano alcune compravendite immobiliari milionarie all’estero, in particolare immobili di pregio a Londra, e alcune “strane” società inglesi che avrebbero partecipato al business.