SANTA SEDE
La cerimonia in una San Pietro vuota. Il settimo “concistoro” di Francesco, che ridisegna il Sacro Collegio che dovrà votare per il prossimo Papa. Sei gli italiani, tre non-elettori
di Carlo Marroni
La cerimonia in una San Pietro vuota. Il settimo “concistoro” di Francesco, che ridisegna il Sacro Collegio che dovrà votare per il prossimo Papa. Sei gli italiani, tre non-elettori
28 novembre 2020
2′ di lettura
Il Papa ordina tredici nuovi cardinali, e il primo richiamo è contro la corruzione: «Pensiamo a tanti generi di corruzione nella vita sacerdotale. Così, ad esempio, il rosso porpora dell’abito cardinalizio, che è il colore del sangue, può diventare, per lo spirito mondano, quello di una eminente distinzione». È il settimo “concistoro” di Francesco, che nel passo centrale della sua omelia indica ai nuovi porporati la strada da seguire, non quella della “eminenza” (titolo riconosciuto ai cardinali): «Quando tu sentirai quello, sentirai di essere fuori strada». È il passo centrale dell’omelia di papa Francesco nella Basilica di San Pietro, crea 13 nuovi cardinali, di cui nove “elettori” in caso di Conclave.
Salgono a 73 le porpore nominate da Francesco
Nella basilica di San Pietro semivuota a causa della pandemia, Papa Francesco continua la sua opera di ridisegnare la geografia e gli equilibri del “collegio elettorale” che sceglierà il suo successore. Il numero totale di cardinali elettori, ossia con meno di 80 anni di età, raggiungerà domani quota 128: scenderà nel giro di un anno e mezzo a 120 perché sette porporati raggiungeranno in dodici mesi la soglia degli 80 anni. Paolo VI aveva fissato la soglia di 120, occasionalmente superata quasi da ogni Pontefice. I cardinali elettori creati da Papa Francesco sono 73, 39 quelli di Benedetto XVI e 16 quelli di Giovanni Paolo II (il “quorum” per eleggere un Papa in condizioni ordinarie è di 80, per Bergoglio era stato di 77, da lui largamente superato). Gli europei saranno 53 (di cui 22 italiani), i latinoamericani 24, gli africani 18, gli asiatici 16, i nordamericani 13, 4 i provenienti dall’Oceania. Dopo quella italiana (22) la componente più nutrita continuerà ad essere quella statunitense (9), seguita da quella spagnola (6). Brasile, Canada e Francia ne hanno 4. Germania, India, Messico, Polonia e Portogallo 3.
Tre gli italiani il francescano Gambetti e Lojudice (Siena)
Tra i 13 nuovi cardinali che Francesco, ha creato nel suo settimo Concistoro, sei sono italiani: Marcello Semeraro, appena nominato alla testa della congregazione delle Cause dei santi al posto del cardinal Giovanni Becciu (cui sono stati tolti di diritti della porpora dopo lo scandalo in cui è coinvolto); Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena; fra Mauro Gambetti, francescano conventuale, Custode del Sacro convento di Assisi; tre hanno più di ottant’anni: Silvano M. Tomasi, nunzio apostolico in pensione; fra Raniero Cantalamessa, francescano cappuccino, predicatore della Casa pontificia; Enrico Feroci, ex direttore della Caritas romana e ora parroco a Santa Maria del Divino Amore («il Papa fa cardinale un parroco» gli ha detto imponendo la berretta). Oltre all’infornata di italiani, gli altri sette cardinali elettori nominati dal Papa provengono da Malta (Grech), Rwanda (Mbanda), Stati Uniti d’America (Gregory), Cile (Aòs), Filippine (Advincula), Brunei (Sim), un ultraottantenne proviene dal Messico (Arizmendi).