AGI – “Var ‘a chiamata’ e pubblicità ai dialoghi tra Var e arbitro, come nel rugby”. Nel programma di Antonio Zappi che sfida Alfredo Trentalange, già numero uno prima delle dimissioni nel 2022, per la carica di presidente dell’Associazione italiana arbitri sono previste novità finalizzate a un utilizzo più ampio e trasparente dello strumento tecnologico chiamato a dirimere i dubbi in campo e tra i tifosi. L’Associazione domani sceglierà col voto dei delegati la sua nuova guida. In un’intervista all’AGI, Zappi spiega i suoi progetti. “Sono estremamente favorevole all’introduzione del VAR ‘a chiamata’ per uniformare l’intervento della tecnologia e ridurre la discrezionalità arbitrale fonte di polemica, ma ogni modifica dovrà essere concertata con le istituzioni regolamentari e tecniche e la futura direzione tecnica. L’uso della tecnologia sarà sempre più indispensabile e il protocollo VAR dovrà evolvere per correggere e limitare al massimo gli errori arbitrali. Credo che le squadre dovrebbero avere il diritto di far valutare le proprie ragioni in maniera strutturata e quindi il “Challenge” risponderebbe a questa logica, garantendo trasparenza e un’opportunità di verifica”.
Zappi auspica una situazione cristallina come nel rugby. “Ritengo fondamentale aprire alla trasparenza rendendo pubblici i dialoghi tra VAR e arbitro. Questo permetterebbe ai tifosi di comprendere meglio le decisioni e ridurre sospetti o polemiche. Mi piacerebbe che il calcio prendesse esempio dal rugby, dove questa pratica è già una realtà consolidata”. In questo senso, il candidato alla presidenza considera con favore l’iniziativa ‘Open VAR’ con Gianluca Rocchi che analizza settimanalmente i casi più controversi in televisione. “La direzione è quella giusta. Bene la maggiore apertura ai media ma ritengo che l’AIA debba anche sviluppare un proprio canale per diffondere contenuti didattici e spiegare il regolamento in modo strutturato e continuo. In questo modo, il mondo del calcio comprenderà meglio l’impegno costante degli arbitri per applicare correttamente le regole”.
Le elezioni arrivano nei giorni in cui il mondo arbitrale è scosso dalle accuse di evasione fiscale nei confronti di Gianluca Rocchi e Daniele Orsato, che è tra gli ‘sponsor di Zappi’. “Credo che la vicenda sia stata strumentalizzata. Sono un professionista della materia tributaria e conosco bene il tema della territorialità fiscale dei compensi percepiti dagli arbitri per gare internazionali. È una materia complessa che ha visto negli anni controversie interpretative, ma una volta chiarito il trattamento corretto, la questione è stata risolta attraverso gli strumenti di definizione anticipata delle controversie tributarie come in questo caso. L’AIA comunque rafforzerà il supporto agli associati in questo ambito tramite la Commissione Esperti Amministrativi offrendo una consulenza costante su queste tematiche complesse affinché nessun associato si trovi più in situazioni simili”.
Altro tema bollente è quello della violenza sugli arbitri che ha portato a uno sciopero di quelli del Lazio. “L’AIA non è un organismo sindacale, pertanto non indice scioperi, ma la violenza è inaccettabile. Tutto l’ordinamento federale ha voluto lanciare un segnale chiaro: gli arbitri non saranno più inviati su campi dove si registrano episodi di violenza reiterata”. Un’altra novità promessa da Zappi riguarda i ricorsi contro le dismissioni arbitrali e la condizione lavorativa degli arbitri. “La riforma del lavoro sportivo ha ridefinito il ruolo degli arbitri come lavoratori sportivi. Dobbiamo garantire loro stabilità economica e sicurezza professionale, introducendo strumenti come il trattamento di fine attività e un welfare adeguato. La dismissione tecnica di un arbitro di vertice deve essere gestita con trasparenza, attraverso nuovi meccanismi regolamentari e informativi che tutelino i diritti degli arbitri e motivino chiaramente eventuali decisioni”.
AGI – “Var ‘a chiamata’ e pubblicità ai dialoghi tra Var e arbitro, come nel rugby”. Nel programma di Antonio Zappi che sfida Alfredo Trentalange, già numero uno prima delle dimissioni nel 2022, per la carica di presidente dell’Associazione italiana arbitri sono previste novità finalizzate a un utilizzo più ampio e trasparente dello strumento tecnologico chiamato a dirimere i dubbi in campo e tra i tifosi. L’Associazione domani sceglierà col voto dei delegati la sua nuova guida. In un’intervista all’AGI, Zappi spiega i suoi progetti. “Sono estremamente favorevole all’introduzione del VAR ‘a chiamata’ per uniformare l’intervento della tecnologia e ridurre la discrezionalità arbitrale fonte di polemica, ma ogni modifica dovrà essere concertata con le istituzioni regolamentari e tecniche e la futura direzione tecnica. L’uso della tecnologia sarà sempre più indispensabile e il protocollo VAR dovrà evolvere per correggere e limitare al massimo gli errori arbitrali. Credo che le squadre dovrebbero avere il diritto di far valutare le proprie ragioni in maniera strutturata e quindi il “Challenge” risponderebbe a questa logica, garantendo trasparenza e un’opportunità di verifica”.
Zappi auspica una situazione cristallina come nel rugby. “Ritengo fondamentale aprire alla trasparenza rendendo pubblici i dialoghi tra VAR e arbitro. Questo permetterebbe ai tifosi di comprendere meglio le decisioni e ridurre sospetti o polemiche. Mi piacerebbe che il calcio prendesse esempio dal rugby, dove questa pratica è già una realtà consolidata”. In questo senso, il candidato alla presidenza considera con favore l’iniziativa ‘Open VAR’ con Gianluca Rocchi che analizza settimanalmente i casi più controversi in televisione. “La direzione è quella giusta. Bene la maggiore apertura ai media ma ritengo che l’AIA debba anche sviluppare un proprio canale per diffondere contenuti didattici e spiegare il regolamento in modo strutturato e continuo. In questo modo, il mondo del calcio comprenderà meglio l’impegno costante degli arbitri per applicare correttamente le regole”.
Le elezioni arrivano nei giorni in cui il mondo arbitrale è scosso dalle accuse di evasione fiscale nei confronti di Gianluca Rocchi e Daniele Orsato, che è tra gli ‘sponsor di Zappi’. “Credo che la vicenda sia stata strumentalizzata. Sono un professionista della materia tributaria e conosco bene il tema della territorialità fiscale dei compensi percepiti dagli arbitri per gare internazionali. È una materia complessa che ha visto negli anni controversie interpretative, ma una volta chiarito il trattamento corretto, la questione è stata risolta attraverso gli strumenti di definizione anticipata delle controversie tributarie come in questo caso. L’AIA comunque rafforzerà il supporto agli associati in questo ambito tramite la Commissione Esperti Amministrativi offrendo una consulenza costante su queste tematiche complesse affinché nessun associato si trovi più in situazioni simili”.
Altro tema bollente è quello della violenza sugli arbitri che ha portato a uno sciopero di quelli del Lazio. “L’AIA non è un organismo sindacale, pertanto non indice scioperi, ma la violenza è inaccettabile. Tutto l’ordinamento federale ha voluto lanciare un segnale chiaro: gli arbitri non saranno più inviati su campi dove si registrano episodi di violenza reiterata”. Un’altra novità promessa da Zappi riguarda i ricorsi contro le dismissioni arbitrali e la condizione lavorativa degli arbitri. “La riforma del lavoro sportivo ha ridefinito il ruolo degli arbitri come lavoratori sportivi. Dobbiamo garantire loro stabilità economica e sicurezza professionale, introducendo strumenti come il trattamento di fine attività e un welfare adeguato. La dismissione tecnica di un arbitro di vertice deve essere gestita con trasparenza, attraverso nuovi meccanismi regolamentari e informativi che tutelino i diritti degli arbitri e motivino chiaramente eventuali decisioni”.