AGI – Oltre 19 milioni di italiani hanno deciso di mettersi in viaggio in occasione delle festività natalizie e la stragrande maggioranza (95% per Natale e 91,7% per Capodanno) resterà in Italia: la scelta di recarsi all’estero riguarda un numero ridotto di viaggiatori che puntano comunque alle grandi capitali europee.
È quanto rivela l’indagine previsionale realizzata da ACS Marketing Solutions per la Federalberghi, secondo cui aumenta la percentuale di coloro che intendono prolungare la vacanza fino a Capodanno (17,5%). In aumento del 14,4% il giro di affari globale per le feste, stimato in 14 miliardi e 993 milioni.
Si spende di più – osserva la ricerca – ma a causa delle difficoltà dovute all’aumento del costo della vita, in realtà si tende a ridurre drasticamente le spese di alloggio, cibi e divertimenti.
Tra chi rimarrà nel Belpaese, il 55,2% non uscirà dalla propria regione. La classifica delle destinazioni italiane preferite vede in testa la montagna (30,2%), seguita dalle città diverse da quella di residenza (23,4%), dalle località d’arte (19,9%) e dalle località balneari (17,4%).
Se per i giorni di Natale la motivazione del viaggio riguarda circa 13,2 milioni di italiani ed è legata soprattutto al desiderio di ricongiungersi alle famiglie, scartare insieme i regali e rilassarsi restando vicini a casa, per il Capodanno si cerca soprattutto relax e divertimento, magari scegliendo di andare all’estero: dei 5 milioni e 900 mila individui che hanno programmato la vacanza per il periodo di San Silvestro, l’8,3% infatti ha scelto di recarsi fuori d’Italia, principalmente nelle grandi capitali europee.
“Lo scenario che ci mette di fronte la nostra indagine è quello di una ripresa, questo si’, ma dura. Perché non credo si possa sottovalutare il fatto che, tra coloro che hanno deciso di non partire, un buon 49,5% si è trovato di fronte ad una scelta obbligata per motivi economici”, commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. “I nostri concittadini sembrano sempre più orientati a dare maggior corpo alla durata della propria vacanza – aggiunge Bocca – Questo è senza dubbio un dato che colpisce positivamente, perché restituisce in effetti la sensazione di tornare ad una sorta di normalità che si era persa negli anni terribili della pandemia”.