“Al cuor non si comanda”: lo sa bene Valentino Rossi, che nei giorni scorsi è tornato a uno dei suoi più grandi amori, quello per le due ruote, in occasione della due giorni di test Superbike organizzata dal team Aruba.it Racing a Portimao. A fargli compagnia, oltre ai “suoi” ragazzi della VR46 Academy, non poteva che esserci una Yamaha, marchio di cui il pilota di Tavullia è ambassador da anni.
Una partecipazione che, seppur ampiamente annunciata, non poteva che far parlare di sé; a ciò si è aggiunto anche l’hype per la contestuale presenza di Marc Marquez, acerrimo rivale del nove volte Campione del Mondo, sul medesimo circuito.
Una Yamaha speciale per Valentino Rossi
A Portimao, Valentino Rossi è sceso in pista in sella a una Yamaha molto particolare. Si è trattato, infatti, della Yamaha R1 GYTR Pro, uno dei modelli più estremi ‒ ed esclusivi ‒ della Casa di Iwata. Per dare l’idea, basti pensare che si tratta di un’edizione estremamente limitata (ne esistono solamente 25 esemplari), acquistabile solo ed esclusivamente presso i GYTR Pro Shop.
Un moto che era già stato possibile osservare a nel 2023 a Misano, durante il National Trophy: in quell’occasione a guidarla era stato Niccolò Canepa, capace di registrare un tempo di solo 1”5 più lento di quello della Superpole di Alvaro Bautista.
Dalla MotoGP alla SBK: quanti volti noti!
Come anticipato, il nove volte Campione del Mondo ha preso parte ai test riservati alle derivate di serie in compagnia di altri volti noti della MotoGP e della Superbike. Insieme a lui in pista, infatti, c’erano anche Francesco Bagnaia, Marco Bezzecchi, Franco Morbidelli, Enea Bastianini, Fabio Di Giannantonio e Luca Marini, quest’ultimo compagno di box di Valentino a Portimao. A loro si aggiungono i nomi del Campione del Mondo SBK Alvaro Bautista, Nicolò Bulega [fresco di promozione nel team Aruba SBK, ndr], Toprak Razgatlıoglu [recentemente passato da Yamaha a BMW, ndr], Jonathan Rea [approdato in Yamaha dopo anni insieme a Kawasaki, ndr] e Remy Gardner.
Da segnalare anche la presenza di altri due piloti del Motomondiale: Alex e Marc Marquez, in pista a Portimao con due Ducati Panigale V4 S. Una compresenza, quella di VR46 e MM93, che ha attirato l’attenzione (e la curiosità) di molti appassionati e addetti ai lavori, soprattutto in virtù dell’accesa rivalità avuta in passato, sfociata nel controverso finale di stagione del 2015, di cui ancora oggi si parla.
Tempi da ex pilota… ma non troppo
Dopo ben otto ore di test sul tracciato portoghese, la tabella dei tempi ha regalato grandi sorprese. Valentino Rossi, infatti, ha fermato il cronometro in 1:44.703, risultando solamente 1”7 più lento del Campione del Mondo Pecco Bagnaia, “primo della classe” tra i piloti della MotoGP in 1:43.090. Il ducatista ha preceduto, nell’ordine, Luca Marini (1:43.351), Franco Morbidelli (1:43.429), Marco Bezzecchi (1:43.622), Enea Bastianini (1:43.664) e Fabio Di Giannantonio (1:43.740).
Impossibile, invece, confrontare le prestazioni del ‘Dottore” con quelle di Marc Marquez: lo spagnolo, a differenza dei colleghi della MotoGP, ha scelto di girare in pista senza montare il trasponder sulla propria Panigale V4 S, tenendo così nascosti i tempi fatti registrare a Portimao. Una decisione strategica, presa anche dal fratello Alex, che dimostra ancora una volta la volontà di tenere un “basso profilo” in vista dell’esordio in Qatar in sella alla Ducati del team Gresini.
Se paragonato ai tempi dei piloti Superbike, il distacco è nettamente superiore: questi ultimi, infatti, hanno girato quasi 4” più veloce rispetto ai colleghi del Motomondiale. A brillare è stato soprattutto Nicolò Bulega [ex pilota della VR46 Academy, ndr], che con il crono di 1:39.913 è stato l’unico capace di scendere sotto il muro dell’1’40”. Il ducatista ha preceduto, nell’ordine, Toprak Razgatlıoglu (1:40.007), Jonathan Rea (1:40.061) e Remy Gardner (1:40.268); più arretrato il Campione del mondo in carica Alvaro Bautista, distante oltre sette decimi (1:40.673) dal leader di giornata e compagno di squadra.
Differenze di prestazioni importanti, ma giustificate anche dalla scelta degli pneumatici. A Portimao, infatti, i piloti della MotoGP (e Valentino Rossi) hanno montato le Michelin Power Performance; quelli della SBK, invece, hanno avuto a loro disposizione le gomme da qualifica del mondiale, che garantiscono una prestazione senza dubbio migliore.