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Usura, avvocato barese condannato a 3 anni: prendeva interessi al 257 per cento

Mar 16, 2017

Il gup del Tribunale di Bari, Roberto Oliveri del Castillo, ha condannato alla pena di 3 anni di reclusione e 5mila euro di multa (l’accusa aveva chiesto 2 anni e 9 mesi) l’avvocato barese Fabio Casalini, imputato per usura ai danni di un imprenditore. La notizia della sentenza è emersa nel corso dell’assemblea ordinaria della fondazione antiusura San Nicola e Santi Medici di Bari.

Stando alle indagini della guardia di finanza, coordinate dalla ex pm Dda (oggi alla Procura nazionale antimafia) Eugenia Pontassuglia, Casalini avrebbe prestato in otto anni, dal 2003 al 2011, 1,2 milioni di euro ad un ristoratore barese, suo cliente, facendosi consegnare 1,8 milioni di euro, 600mila dei quali di interessi con tassi calcolati fino al 257 per cento.

Nell’aprile 2014 Casalini fu destinatario di un sequestro preventivo per equivalente di 600mila euro, oggi sottoposti a confisca. Il giudice ha inoltre condannato l’imputato al risarcimento danni nei confronti delle costituite parti civili, l’imprenditore e la fondazione, difesi dall’avvocato Edoardo Altieri con provvisionale immediatamente esecutiva di 20mila euro, oltre alla interdizione per cinque anni dai pubblici uffici e dalla professione forense.

“Oggi è una giornata storica – ha dichiarato monsignor Alberto d’Urso, presidente della Fondazione – per la prima volta in terra di Bari in un processo in cui la Fondazione antiusura si è costituita parte civile, è stata emessa una sentenza di condanna contro un usuraio che va ben oltre la richiesta della pubblica accusa”.

“L’usura e il racket sono fenomeni tra i più odiosi – ha detto il prefetto Domenico Cuttaia, commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura – perché

entra nell’intimità delle persone e delle famiglie. Hanno a monte una organizzazione criminale tra le più intelligenti, sono reati difficilissimi da individuare e molte denunce si bloccano nella fase iniziale. La Puglia però – ha aggiunto – è ben più avanti per sensibilità e forza di denuncia rispetto agli altri territori contro il reato di usura perché la gente reagisce alle ingiustizie chiedendo aiuto alle forze dell’ordine”.

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