Uno studio fatto dai ricercatori dell’università di San Diego – in California – ha mostrato che chi è “attivo” sui social network ha il 12 per cento di possibilità in più di non morire entro l’anno, rispetto a chi non usa i social network.
Il risultato è stato pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas) e non fa altro che confermare altre tesi secondo le quali chi ha molti amici – in questo caso anche virtuali – ha una aspettativa di vita superiore (e migliore) rispetto a chi ha meno amici.
James Fowler, che – oltretutto – ha fatto parte dell’equipe che ha effettuato lo studio, ha affermato che “l’associazione tra longevità e reti sociali è stata identificata nel 1979 da Lisa Berkman e da allora è stata confermata centinaia di volte”. In conseguenza di ciò, “le relazioni sociali sembrano essere un dato predittivo sull’aspettativa di vita così come lo è il fumo, più preciso di quanto non lo siano l’obesità e la mancanza di attività fisica. Quello che stiamo aggiungendo noi è che anche le relazioni online sono associate alla longevità“.
Si è sempre sospettato che l’appartenenza ad una estesa rete di amicizie contribuisse ad allungare l’aspettativa di vita, ma mai, sino ad ora, era stato fatto uno studio capillare che confermasse al 100% tale convinzione, anche perchéera praticamente impossibile dimostrarlo: oggi invece, incrociando i dati tra gli utenti di Facebook, le loro date di nascita, ed il registro dei decessi, si è giunti a tale conclusione.
Il campione, per effettuare questo studio, eracomposto da 12 milioni di utenti (tutti californiani) sia uomini che donne, tutti nati tra il 1945 ed il 1989.
Un risultato davvero interessante e, per molti versi, inaspettato.
Qualche anno fa, una nota compagnia telefonica aveva lanciato lo slogan “una telefonata allunga la vita”: oggi, è proprio il caso di dire che “una chattata allunga la vita“.