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Usa, lavatrici esplosive: bucato a rischio – il Giornale

Set 30, 2016

Non bastava il Galaxy Note7 che andava a fuoco. Ora per un bucato «esplosivo» acquistate pure, con fiducia, una lavatrice Samsung. «Esplosivo» nel senso che i panni verranno pulitissimi? No, nel senso che camicie, mutande e pantaloni risulteranno bruciacchiati, causa esplosione dell’elettrodomestico: insomma, l’oblò della lavatrice come la bocca di un cannone; pronto a far fuoco, mettendo ko il malcapitato proprietario dell’infernale marchingegno. Dall’inizio dell’anno negli Usa le vittime di «centrifuga deflagrante» sono già state una ventina. Per fortuna nessun ferito (eccezion fatta per il bucato «ustionato»), ma la Consumer Product Safety Commission (Cpsc) ha comunque deciso di intervenire, diramato un avviso piuttosto allarmante: «Il problema riguarda lavatrici prodotte tra marzo 2011 e aprile 2016», senza tuttavia indicare specifici modelli. Circostanza, quest’ultima, che non ha tranquillizzato i possessori di lavatrici Samsung i quali ora seguono con una certa inquietudine la fase del pre-lavaggio, sperando non sia l’avvisaglia della pre-esplosione. Piuttosto tragicomico il «suggerimento» ai consumatori da parte della Cpsc: «Si consigli ai possessori di lavatrici Samsung di usare solo il ciclo delicati per il lavaggio di biancheria da letto e altri capi voluminosi poiché la bassa velocità di centrifuga riduce il rischio di lesioni da impatto o danneggiamenti alla proprietà derivanti dal distaccamento di componenti della lavatrice». Come dire che, optando per il ciclo «delicato», anche l’eventuale esplosione potrebbe risultare altrettanto «delicata»…

Il cabarettistico avviso della commissione arriva a un mese di distanza da una class action (anche qui ci sarà lo zampino del Codacons? ndr) avviata a utenti che avevano lamentato l’«emergenza esplosione» durante l’uso della lavabiancheria: clienti del Texas, della Georgia e dell’Indiana affermano di avere sentito un «violento scoppio durante il lavaggio».

Una lavabiancheria di una donna di McAllen (Texas), stando ai documenti portati in sede di giudizio, sarebbe «esplosa con una violenza tale da finire scaraventata sulla parete interna del suo garage». Mentre una donna della Georgia, lamentando un problema simile, ha affermato di «avere sentito un gran botto, come se fosse scoppiata una bomba».

Il fascicolo è finito poi sul tavolo della Corte federale del New Jersey che, dopo aver reso pubblico l’esposto, ha disposto l’intervento delle autorità di regolamentazione. Nei casi in questione Samsung avrebbe cercato di «eliminare le prove che dimostravano il difetto delle macchine» (parole riportate nell’atto di citazione). Ma c’è da fidarsi di queste fonti? Molti sono scettici anche perché questa storia delle «lavatrici esplosive» circola sul web da anni, con cadenze periodiche tipiche delle leggende metropolitane, altrimenti dette «bufale». I marchi presi di mira cambiano di volta in volta, ma i racconti si assomigliano un po’ tutti.

Intanto a Cnn Money il produttore sudcoreano Samsung non ha rilasciato dichiarazioni, rimandando il quotidiano economico online alla dichiarazione riportata sul proprio sito web dove si afferma che «l’azienda sta discutendo con le autorità statunitensi su come risolvere i potenziali problemi di sicurezza». Nell’attesa, si ricorda alle massaie che il bucato si può fare anche a mano.

Pare che qualche casalinga sia già esplosa di felicità.

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