AGI – Il campione in carica (Nole Djokovic) che dopo la grande impresa olimpica cerca la riconferma americana. Il vincitore del Roland Garros e di Wimbledon (Carlos Alcaraz) che punta al triplete, ma che, prima sciogliendosi in lacrime dopo la sconfitta nella finale olimpica e poi spaccando la racchetta nel match perso contro Monfils a Cincinnati ha appena messo in mostra la vulnerabilità della sua tenuta mentale.
E naturalmente lui, Jannik Sinner, il numero uno del mondo, reduce dai giorni più complicati della sua vita, quelli della positività al doping, della relativa assoluzione e del dimezzamento del suo cerchio magico con l’atteso licenziamento di Umberto Ferrara e di Giacomo Naldi, il preparatore atletico e il fisioterapista protagonisti dell’affaire Clostebol.
Lunedì 26 agosto prende il via l’Us Open Slam mai come in questa edizione ricco di spunti relativi alla sfera agonistica e, soprattutto, esistenziale. Sinner, che comunque andrà lo Slam resterà sul trono del mondo, esordirà nel tardo pomeriggio di martedì contro Mackenzie McDonald, l’americano contro il quale ha vinto i tre match precedenti, sempre al terzo set però.
Al secondo turno dovrebbe affrontare un altro americano, quell’Alex Michelsen già sconfitto a Cincinnati prima dell’udienza fiume da remoto per il caso doping: il coach Cahill ha raccontato che Sinner dopo averlo battuto è stato sei ore in riunione davanti al computer, un’esperienza emotivamente pesante che depone bene sulla sua tenuta emotiva all’Open Usa: l’azzurro, che nella conferenza stampa di inizio torneo ha sottolineato di non aver fatto nulla di male e di aver solo voglia di giocare a tennis, ora scenderà in campo certamente sollevato per l’esito favorevole dell’indagine Itia, ma non totalmente privo di preoccupazione perché sia Nado Italia che Wada avranno tempo fino al 6 settembre per appellarsi alla sentenza che lo ha scagionato.
E tra gli elementi di disturbo (a parte i piccoli fastidi all’anca, che sul cemento americano dovrà affrontare i tre set su cinque) c’è quello relativo al fatto che per le sedute di allenamento dell’azzurro, trasmesse sul canale Youtube di Flushing Meadows, gli organizzatori hanno dovuto bloccare i commenti dei follower, non esattamente all’insegna della gentilezza. Ma in fondo, guardando il bicchiere mezzo pieno, per Sinner, al suo sesto Slam americano, questa sarà la grande occasione per dimostrare di essere un supereroe del tennis, visto che a parte la questione doping, dovrà affrontare un tabellone complicatissimo: da pronostico dovrà vedersela con Nicolas Jarry quindi negli ottavi, con Tsitsipas o con Tommy Paul.
E poi, a partire dai quarti di finale, con Medvedev, con Alcaraz e quindi con Djokovic. Se dovesse farcela, la questione Clostebol verrebbe dimenticata in fretta anche dagli haters più irriducibili.
Il tabellone maschile prenderà il via alle ore 18 italiane sull’Arthur Ashe Stadium con il match tra Ben Shelton e Dominic Thiem mentre Djokovic, sfiderà Radu Albot nella notte italiana. Zverev aprirà il programma sul Grandstand a partire dalle 17 nostrane contro Emil Ruusuvuori e Holger Rune chiuderà la sessione serale contro Nakashima. Tanti anche gli azzurri nella giornata inaugurale: Luciano Darderi sfiderà nell’ultima partita del programma del campo n. 4 Sebastian Baez. Sul campo 7, Berrettini esordirà contro lo spagnolo Ramos-Vinolas, e a seguire toccherà a Lorenzo Musetti contro Reilly Opelka. Lunedì debutterà anche Luca Nardi sul campo 14, dove nel tardo pomeriggio italiano sfiderà Roberto Bautista Agut.
AGI – Il campione in carica (Nole Djokovic) che dopo la grande impresa olimpica cerca la riconferma americana. Il vincitore del Roland Garros e di Wimbledon (Carlos Alcaraz) che punta al triplete, ma che, prima sciogliendosi in lacrime dopo la sconfitta nella finale olimpica e poi spaccando la racchetta nel match perso contro Monfils a Cincinnati ha appena messo in mostra la vulnerabilità della sua tenuta mentale.
E naturalmente lui, Jannik Sinner, il numero uno del mondo, reduce dai giorni più complicati della sua vita, quelli della positività al doping, della relativa assoluzione e del dimezzamento del suo cerchio magico con l’atteso licenziamento di Umberto Ferrara e di Giacomo Naldi, il preparatore atletico e il fisioterapista protagonisti dell’affaire Clostebol.
Lunedì 26 agosto prende il via l’Us Open Slam mai come in questa edizione ricco di spunti relativi alla sfera agonistica e, soprattutto, esistenziale. Sinner, che comunque andrà lo Slam resterà sul trono del mondo, esordirà nel tardo pomeriggio di martedì contro Mackenzie McDonald, l’americano contro il quale ha vinto i tre match precedenti, sempre al terzo set però.
Al secondo turno dovrebbe affrontare un altro americano, quell’Alex Michelsen già sconfitto a Cincinnati prima dell’udienza fiume da remoto per il caso doping: il coach Cahill ha raccontato che Sinner dopo averlo battuto è stato sei ore in riunione davanti al computer, un’esperienza emotivamente pesante che depone bene sulla sua tenuta emotiva all’Open Usa: l’azzurro, che nella conferenza stampa di inizio torneo ha sottolineato di non aver fatto nulla di male e di aver solo voglia di giocare a tennis, ora scenderà in campo certamente sollevato per l’esito favorevole dell’indagine Itia, ma non totalmente privo di preoccupazione perché sia Nado Italia che Wada avranno tempo fino al 6 settembre per appellarsi alla sentenza che lo ha scagionato.
E tra gli elementi di disturbo (a parte i piccoli fastidi all’anca, che sul cemento americano dovrà affrontare i tre set su cinque) c’è quello relativo al fatto che per le sedute di allenamento dell’azzurro, trasmesse sul canale Youtube di Flushing Meadows, gli organizzatori hanno dovuto bloccare i commenti dei follower, non esattamente all’insegna della gentilezza. Ma in fondo, guardando il bicchiere mezzo pieno, per Sinner, al suo sesto Slam americano, questa sarà la grande occasione per dimostrare di essere un supereroe del tennis, visto che a parte la questione doping, dovrà affrontare un tabellone complicatissimo: da pronostico dovrà vedersela con Nicolas Jarry quindi negli ottavi, con Tsitsipas o con Tommy Paul.
E poi, a partire dai quarti di finale, con Medvedev, con Alcaraz e quindi con Djokovic. Se dovesse farcela, la questione Clostebol verrebbe dimenticata in fretta anche dagli haters più irriducibili.
Il tabellone maschile prenderà il via alle ore 18 italiane sull’Arthur Ashe Stadium con il match tra Ben Shelton e Dominic Thiem mentre Djokovic, sfiderà Radu Albot nella notte italiana. Zverev aprirà il programma sul Grandstand a partire dalle 17 nostrane contro Emil Ruusuvuori e Holger Rune chiuderà la sessione serale contro Nakashima. Tanti anche gli azzurri nella giornata inaugurale: Luciano Darderi sfiderà nell’ultima partita del programma del campo n. 4 Sebastian Baez. Sul campo 7, Berrettini esordirà contro lo spagnolo Ramos-Vinolas, e a seguire toccherà a Lorenzo Musetti contro Reilly Opelka. Lunedì debutterà anche Luca Nardi sul campo 14, dove nel tardo pomeriggio italiano sfiderà Roberto Bautista Agut.