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Università, la beffa delle borse di studio in Puglia: 8mila studenti sono ancora in attesa

Mar 24, 2017

Il primo semestre è finito e la borsa di studio non è arrivata. Per pagare tasse, libri, trasporti e affitti le famiglie degli studenti pugliesi sono costrette ad anticipare soldi. Che, però, non hanno. Così a salvare gli studi sono i prestiti chiesti ai parenti o i lavoretti nei pub trovati dai ragazzi. “Con il rischio, fortissimo, che qualcuno rinunci alla laurea” ammette Enrico Pulieri, rappresentante degli studenti nel consiglio di amministrazione dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio.

Sono oltre 8mila gli universitari pugliesi che, pur avendone diritto, non hanno ancora percepito la borsa di studio. Eppure le graduatorie degli idonei sono state pubblicate a dicembre scorso dall’Adisu. “Sono passati tre mesi e dei soldi ancora nessuna traccia”, prosegue Pulieri. Il tesoretto a disposizione per i “capaci e meritevoli anche se privi di mezzi” ammonta, in media, a 3mila euro: una cifra che consente ai ragazzi di sostenere parte delle spese necessarie per frequentare l’università.

A fare domanda di borsa studio e a essere giudicati ideonei sono stati, per l’anno accademico 2016/2017, in tutto 14.530 iscritti agli atenei di Bari, Lecce e Foggia. Solo 6.395 studenti, pari al 44 per cento del totale, però, hanno già ricevuto il sostegno. I restanti 8.135, ovvero il 56 per cento, sono ancora in attesa. “Aspettano di vedere riconosciuto il proprio diritto allo studio – denunciano gli universitari dell’associazione Link – questa gravissima situazione sta mettendo in drammatica difficoltà le famiglie degli idonei non beneficiari”.

A pesare sui ritardi c’è la mancata definizione del riparto tra le Regioni del Fondo integrativo statale per il diritto allo studio. Alla Puglia, stando ai dati dello scorso anno del ministero dell’Istruzione e dell’Università, dovrebbero spettare 12,7 milioni di euro. Ma, in assenza di comunicazioni definitive, sulla cifra esatta non vi è certezza. Così, per il momento, a beneficiare della borsa di studio è stato appena il 44 per cento: le somme erogate sono state coperte dalle risorse stanziate dalla Regione Puglia (7,6 milioni di euro) e dagli introiti della tassa regionale per il diritto allo studio che ammonta a 120-140 euro pagata dagli stessi studenti iscritti agli atenei pugliesi. L’incasso derivante dalla tassa, per il 2016/2017 ammonta a circa 11,5 milioni di euro.

“Praticamente ci paghiamo da soli le borse di studio – osserva Sara Ingrosso, studentessa di Link Lecce eletta al Cnsu (Consiglio nazionale degli studenti universitari) – l’unico fondo realmente sicuro, infatti, è rappresentato dalle tasse pagate dagli studenti dato che le risorse allo stato attuale sono insufficienti a garantire la copertura totale”.

I rappresentanti degli studenti di Bari, Foggia e Lecce ieri hanno incontrato l’assessore alla Formazione della Regione Puglia, Sebastiano Leo, per denunciare il problema. “Chiediamo all’assessore e al presidente regionale Michele Emiliano, che negli scorsi mesi hanno dichiarato che il diritto allo studio rappresenta una priorità per il governo regionale, di rispettare l’impegno preso di garantire la copertura totale con risorse aggiuntive e di attivarsi con il ministero per sollecitare l’immediato invio delle risorse statali”.

Per coprire tutte le 14.530 richieste servirebbero circa 40 milioni di euro. Per l’anno 2015/2016 furono necessari 30,1 milioni di euro per erogare 10.853 borse di studio. Prova a rassicurare i ragazzi il presidente dell’Adisu Alessandro Cataldo. “Abbiamo già messo in cantiere lo scorrimento della seconda tranche di idonei entro il 31 marzo: abbiamo raschiato i fondi residui delle gestioni precedenti con

cui arriveremo a coprire il 90 per cento degli idonei – spiega Cataldo – resta fuori solo il 10 per cento ma contiamo in un intervento rapido della Regione che possa anticipare le somme perché, è vero, siamo in attesa che ci venga erogata la quota parte del ministero. Purtroppo è una storia atavica che non dipende da noi, ma non ho timori, gli studenti possono stare tranquilli: riusciremo ad anticipare e a coprire il 100 per cento delle borse di studio come garantito”.

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