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Una legge nel Lazio per l’apicoltura a tutela dell’ambiente

Ott 2, 2022

AGI –  Una legge approvata dal Consiglio Regionale del Lazio permetterà la salvaguardia dell’apicoltura nel suo insieme riconoscendone l’importanza per la salvaguardia dell’ecosistema del territorio.

L’Aula del consiglio regionale ha approvato, infatti, un testo unificato, che ha messo insieme due proposte di legge, con il fine di aggiornare la legge regionale del 1988 anche alla luce delle norme statali degli ultimi anni che riconoscono l’apicoltura come un’attività di interesse nazionale essenziale per la salvaguardia dell’ambiente.

“La legge approvata in Consiglio regionale sull’apicoltura è importante per il territorio della nostra Regione – ha detto all’AGI il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Marco Vincenzi – Con questo testo si interviene su un settore che da tempo aveva bisogno di una nuova normativa”.

“Uno degli obiettivi fondamentali della disposizione è quello di garantire una maggiore tutela delle api e degli insetti pronubi dalle sostanze tossiche di impiego agricolo, con l’introduzione di opportune sanzioni in materia di divieti e sanzioni – ha concluso il presidente Vincenzi – Grazie a tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione per il lavoro svolto”. 

Il testo approvato dal Consiglio Regionale prevede, tra le diverse disposizioni, la salvaguardia e la valorizzazione del ‘patrimonio apistico regionale’ e la tutela della sua biodiversitaà con attenzione ‘alle popolazioni di api autoctone tipiche’; la tutela e lo sviluppo degli allevamenti apistici e delle produzioni; il riconoscimento del ruolo dell’ape in agricoltura quale elemento fondamentale attraverso l’impollinazione naturale; la difesa della biodiversita’ e degli ecosistemi naturali; la regolamentazione amministrativa del settore e l’insediamento di giovani agricoltori.

Un emendamento presentato dalla Giunta regionale e approvato dall’aula allunga i tempi per gli apicoltori per allevare solo l’ape mellifera ligustica, in qualità di specie autoctona. L’assessore regionale all’Agricoltura, Enrica Onorati, ha sottolineato che si tratta di un provvedimento che interviene in un “settore molto importante, che tutela tutto l’ecosistema e che per questo deve essere valorizzato”. 

“Grazie alla legge sulla tutela delle api, approvata dal Consiglio regionale del Lazio, facciamo un grande passo in avanti verso la sostenibilità, l’ambiente e la sopravvivenza di tante specie animali”. Ha spiegato all’AGI Valerio Novelli, del Movimento 5 Stelle, presidente della Commissione Agricoltura e Ambiente del Consiglio Regionale del Lazio, e firmatario di una delle proposte di legge sull’apicoltura.

“Si tratta di un testo che mette al centro l’ape mellifera ligustica come specie autoctona – ha aggiunto Novelli- ponendo l’attenzione sulle universita’ e gli enti scientifici regionali come protagonisti nello studio del ripopolamento di questa ape. Uno spazio importante viene destinato fondi regionali diretti sia agli hobbisti che ai produttori con l’apertura di uno specifico capitolo di bilancio”.

“Una novità sostanziale, inoltre, è la figura dell’esperto apistico che farà da punto di congiunzione tra le istituzioni ed i produttori, un supporto fondamentale per quanti si avvicinano al settore ha concluso Novelli – Un testo, infine, che viene dal basso e con il coinvolgimento di oltre 20 associazioni apistiche che hanno contribuito alla stesura del testo. È in sintesi, quindi, una legge che ha reso protagonista la buona politica”.

Tra le altre novità previste dalla legge regionale la tutela e la promozione dei prodotti dell’apicoltura laziale; la difesa e inserimento di specie vegetali autoctone; il miglioramento della filiera produttiva anche con assistenza tecnica, sanitaria e di formazione; la lotta alle malattie delle api; l’istituzione del marchio di tutela per la produzione laziale di miele e l’istituzione della dell’esperto apistico.

“Da trentaquattro anni la Regione Lazio non rivedeva la normativa sull’allevamento delle api. Quindi oltre all’aggiornamento dei regolamenti per la operatività di questo importante comparto del settore agricolo, i diversi decenni trascorsi imponevano anche un riesame delle mutate condizioni ambientali, climatiche della flora e delle tecniche di coltivazione dei terreni – ha spiegato all’AGI, Giancarlo Righini, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e vice presidente della commissione Agricoltura e Ambiente – C’era inoltre la necessità di dare concretezza e supporto a questa utilissima attività, andando ad intervenire sugli aspetti più datati della normativa e sulle esigenze attuali più impellenti degli apicoltori, nel solco delle leggi nazionali varate dal parlamento nel 2004 e nel 2016. Questo ulteriore contributo legislativo nasce dall’esigenza di dare maggiore rilievo alla molteplicità di preziose funzioni che derivano dall’apicoltura: conservazione dell’ambiente, dell’ecosistema e dell’agricoltura, garanzia dell’ l’impollinazione naturale e della biodiversità di specie apistiche, con particolare riferimento alla salvaguardia della razza di ape italiana e delle popolazioni di api autoctone tipiche o delle zone di confine”. 

“Nella fase di elaborazione della legge, “Disposizioni per la salvaguardia, valorizzazione ed esercizio dell’apicoltura” che supera ed abroga la vecchia normativa del 1988, costante è stato il confronto e la collaborazione con le associazioni di categoria, Istituto Zoo Profilattico e Arsial, che hanno dato un importantissimo supporto tecnico scientifico – ha aggiunto il consigliere Righini, firmatario di una delle proposte di legge che sono confluite sul testo unificato sull’apicoltura approvato dall’aula – gli interventi previsti toccano tutti gli aspetti principali dell’allevamento di api. Per quanto concerne la Ricerca scientifica, si dispone che Università ed e altri Istituti possano avvalersi per i loro studi, di apiari messi a disposizione dagli apicoltori ed a loro volta, che gli Enti di Ricerca, potranno detenere apiari propri per le attività scientifiche, sulle quali dovranno presentare periodiche relazioni. In ambito Formazione è introdotta la figura dell’esperto apistico con corsi di specializzazione curati dalla Regione. Per tutti i giovani imprenditori che vogliono avviare un allevamento di api sono previsti contributi, sostegno economico anche agli operatori dislocati in zone svantaggiate”.

“Dato il ruolo di sentinella ambientale svolto dai laboriosi insetti, ci è parso coerente inserire nella legge la regolamentazione dell’utilizzo di sostanze fitosanitarie in ambiti agricoli durante il periodo di fioritura delle piante utile alla produzione del miele. Sempre nella logica di fornire alle api l’habitat più naturale possibile rientra l’intervento che promuove e sostiene con contributi gli apicoltori che utilizzano il metodo biologico – ha concluso Righini – abbiamo ritenuto opportuno valorizzare ulteriormente la funzione di controllo dell’ecosistema che è propria delle api prevedendo incentivi per l’installazione di stazioni apistiche di bio monitoraggio e uso di arnie hitech, in grado di misurare lo stato di salute dell’alveare e di consentire monitoraggio della biodiversità degli ecosistemi naturali”. 

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