AGI – Un dipendente dell’ex sito nucleare di Casaccia, vicino Roma, è stato contaminato dal plutonio. Le sue condizioni, secondo quanto riporta una nota dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare, non consentirebbero di “prefigurare conseguenze severe”. L’Isin, subito dopo la contaminazione ha condotto una prima ispezione nell’impianto gestito da Sogin.
I responsabili della struttura sono stati ascoltati a lungo per ricostruire la dinamica dell’accaduto e individuare eventuali falle nel sistema di sicurezza. “Una seconda ispezione – spiegano dall’Isin – è stata già programmata e sarà effettuata nei prossimi giorni. Resta, naturalmente, l’esigenza di accertare quanto accaduto e come si è potuta verificare la contaminazione di un esponente del personale, che dovrebbe operare in piena sicurezza grazie ai dispositivi di protezione previsti dalle normative in materia”.
La vicenda viene sottolineata anche in una interrogazione parlamentare presentata da alcuni deputati del Pd che chiedono un intervento urgente in Aula del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin
“Chiediamo al ministro dell’Ambiente se sia stato informato tempestivamente di quanto avvenuto – scrivono i deputati Simiani, Peluffo, Di Sanzo, Laus e D’Alfonso – di quali elementi conoscitivi disponga in relazione all’incidente e, in particolare, in merito allo stato di contaminazione del sito e al progetto al quale stava lavorando l’operaio coinvolto e se siano state messe in atto misure idonee ad assicurare la massima sicurezza e protezione sanitaria per la popolazione. Chiediamo inoltre quali iniziative urgenti intenda intraprendere per accelerare l’iter di individuazione del deposito unico nazionale delle scorie radioattive al fine di anticipare, rispetto alla previsione del 2039, la sua messa in esercizio”.
Sogin: “Non è stato un incidente nucleare e non ci sono contaminazioni all’esterno”
“Al contrario di quanto riportato da alcuni organi di stampa non vi è stato alcun ‘incidente nucleare’ e ogni informazione circolante in tal senso è destituita di fondamento”. Lo precisa Sogin in una nota aggiungendo che “il 21 novembre scorso, nel corso di attività di gestione di rifiuti radioattivi all’interno dell’impianto Plutonio, che si trova nel centro Enea di Casaccia, è stato riscontrato un evento di ‘contaminazione interna’ di un dipendente con potenziale superamento dei limiti di dose annuale prescritti dalla normativa”.
Sogin “ha subito informato di quanto accaduto tutte le Autorità competenti. Sono state immediatamente attivate le procedure previste dalla legge finalizzate a tutelare la salute dei lavoratori, cosi’ come avviene ordinariamente”. “I monitoraggi effettuati e conclusi oggi pomeriggio registrano valori confortanti. Sogin continuera’ a monitorare la situazione nel rispetto delle procedure previste. Sogin esclude categoricamente che vi sia stata qualsiasi contaminazione dell’ambiente esterno“, si conclude.