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Un mese di coronavirus in Italia, dal paziente 1 ai militari in strada

Mar 20, 2020

emergenza epidemia

In soli 30 giorni si è assistito ad un’escalation della diffusione dell’infezione e, parallelamente, si sono susseguite le misure adottate dal Governo per tentare di frenarne la corsa

20 marzo 2020


Coronavirus, decessi medici: “Siamo in trincea”

3′ di lettura

È passato un mese dalla notizia del primo contagiato da Coronavirus in Italia, il cosiddetto ‘Paziente zero’. Da allora si è assistito ad un’escalation della diffusione dell’infezione e, parallelamente, si sono susseguite

le misure adottate dal Governo per frenarne la corsa. Prima del

21 febbraio, il Covid-19 in Italia riguardava una coppia di cinesi in vacanza e i connazionali di ritorno dalla Cina messi in quarantena alla Cecchignola. A distanza di un mese l’Italia supera la Cina nella

conta dei morti per il Covid-19. E scendono i militari nelle strade per far rispettare le misure di sicurezza anti-contagio. Ecco una breve cronologia del coronavirus in Italia.

21 FEBBRAIO – È da poco passata la mezzanotte del 20 quando l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, dà la notizia di un 38enne positivo al Covid-19 ricoverato all’ospedale di Codogno (Lodi). Nel corso della giornata saliranno a 15 i contagiati in Lombardia. E sempre il 21 si scopre un altro focolaio del virus, a Vo’ Euganeo (Padova). In Veneto c’è anche il primo morto, un 78enne in ospedale a Padova. Sarà il primo di una lunga serie.

22 FEBBRAIO – Si allarga la popolazione dei contagiati ed il Governo prende con un decreto approvato nella notte le prime “misure speciali” per arginare la diffusione del virus, per ora limitate alle aree focolaio, il Lodigiano e Vo’, 11 comuni in tutto: dal divieto di allontanamento e di ingresso con sanzioni penali per chi viola le prescrizioni, allo stop alle gite

scolastiche in Italia e all’estero, alla chiusura di scuole, negozi e musei.

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25 FEBBRAIO – Il contagio si allarga ad altre regioni: i contagiati salgono a 328, 11 le vittime ed il Governo attua una nuova stretta con un secondo decreto, pubblicato il giorno dopo in Gazzetta Ufficiale, che estende ad Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Piemonte e

Liguria, le misure in vigore per gli 11 comuni-focolaio.

4 MARZO – Non si arresta il contagio: le vittime sfondano quota 100 ed il premier Giuseppe Conte firma un nuovo decreto che prevede lo stop fino al 15 marzo per università e scuole in tutta Italia. Forti restrizioni anche per teatri, cinema e tutte le manifestazioni in cui «non sia possibile garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro».

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