AGI – Un adolescente su due, il 52% degli intervistati, dichiara di aver subito in coppia almeno una volta comportamenti lesivi o violenti da un o una partner: è quanto emerge da un’indagine diffusa alla vigilia di San Valentino da Save the Children, realizzata in Italia in collaborazione con Ipsos e la campagna social #chiamalaviolenza, che fornisce indicazioni sorprendenti. “Il 43% degli intervistati”, si legge nel rapporto, “si dichiara molto o abbastanza d’accordo con l’opinione che se davvero una ragazza non vuole avere un rapporto sessuale con qualcuno-a, il modo di sottrarsi lo trova. La percentuale di chi lo dichiara è più alta tra i ragazzi (46%), ma è elevata anche tra le ragazze”.
Tra i comportamenti lesivi o violenti subiti dagli adolescenti, ci sono l’essere chiamato con insistenza al telefono per sapere dove ci si trovava (34%); essere oggetto di un linguaggio violento, con grida e insulti (29%); essere ricattati per ottenere qualcosa che non si voleva fare (23%); ricevere con insistenza la richiesta di foto intime (20%), essere spaventato da atteggiamenti violenti (schiaffi, pugni, spinte, lancio di oggetti, 19%); condividere foto intime con altri senza consenso (15%).
“È necessario investire su programmi di educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. Lo sosteniamo da tempo guardando ai disagi che emergono dal mondo giovanile e ai numeri della violenza contro le donne. I dati del sondaggio di Save the Children pubblicati oggi confermano questa urgenza, portando alla luce un quadro drammatico”. Lo afferma la capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza, Michela Di Biase, commentando i dati della ricerca ‘Le ragazze stanno bene?’ di Save the Children, in collaborazione con Ipsos.
“Il 52% delle adolescenti in coppia – riprende – dichiara di aver subito, almeno una volta, comportamenti violenti come ricevere telefonate insistenti, essere vittima di linguaggio violento, richieste insistenti di foto intime. Accanto a questo c’è il dato del 43 per cento dei ragazzi che ritiene che una ragazza possa sottrarsi a una violenza sessuale se davvero lo vuole. Uno su tre, addirittura, crede che le responsabilità, in caso di violenza, siano da attribuire alla donna”. “Sono risposte – conclude Di Biase – che restituiscono uno spaccato critico su cui è evidente che sia necessario intervenire con programmi di educazione e formazione per i più giovani”.