AGI – La corte d’assise d’appello di Bolzano ha confermato l’ergastolo per Benno Neumair, il 33enne accusato di aver ucciso e occultato i cadaveri del padre Peter Neumair e della madre Laura Perselli nel tardo pomeriggio del 4 gennaio 2021 a Bolzano. Alla lettura della sentenza, Benno, che era stato condannato al carcere a vita già il 19 novembre del 2022, non era presente in aula. Lo erano, invece, gli altri parenti che si sono costituiti parte civile, gli zii Carla Perselli (scoppiata in lacrime quando la presidente ha letto il dispositivo) e Gianni Ghirardini, e poi Golushua Neumair, fratello di Peter.
La sentenza di secondo grado è arrivata dopo quasi sei ore di camera di consiglio. Il duplice omicidio avvenne nell’abitazione di famiglia in via Castel Roncolo a Bolzano. Dopo aver strangolato con un cordino prima il padre e poi la madre, Benno, attualmente rinchiuso in una cella del carcere di Montorio Veronese (Verona), caricò i corpi sull’autovettura, percorse un lungo tragitto nel centro di Bolzano e poi gettò i cadaveri nelle acque del fiume Adige dal ponte di Vadena.
La Corte ha anche condannato l’imputato al pagamento delle spese legali sostenute sia dalla sorella Madè che da Carla Perselli. Sabato scorso i difensori di Benno, gli avvocati Flavio Moccia e Angelo Polo – che hanno lasciato il palazzo di giustizia senza rilasciare commenti – avevano chiesto l’assoluzione per infermità mentale.
La procuratrice generale Donatella Marchesini, che aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado del 19 novembre scorso, ha commentato, “dal punto di vista giuridico la decisione della corte d’assise d’appello è una soddisfazione ma dal punto di vista umano l’intera vicenda è una tragedia”.